Insieme praticheremo l’archeologia del linguaggio, rimanendo fermi sul posto.
Vi do la “provvista per il viaggio” (viatico)1 per star semplici e non perdere il filo.
Fate attenzione soprattutto ai nomi. Prendete la narrazione come una semplice spiegazione dei nomi. Staccatevi dall’abitudine contraria (silenziosa coi nomi e abbondante di parole).
La parola2 roppo preziosa per perdersi in chiacchiere.
Il mio nome è Carlo Forin; in latino Carolo Furin,3 in zumero lu-kar hurin, “soggetto forza aquila”.
L’aquila permetterà di staccarci da Terra in volo, liberi da vincoli stretti.
Con zumero intendo il popolo devoto alla dea Luna, En Zu, “signora Sapienza”, vissuto più di quattromila anni fa, che lasciò la scrittura.
Perché, nel titolo, “Circolo del Cielo e della Terra”?
Rab-bu-nì = nigin-bu-rab, “conoscitore (bu) del circolo (nigin) nel primo circolo (rab)”.4
Ub, preghiera, mi ha fatto riconoscere il primo circolo.
Che importanza ha?: il zumero è una lingua circolare, che comprende la successiva araba (da destra a sinistra) ed occidentale (da sinistra a destra).
Bil ki lib ba, il doppio circolo del cielo e della terra, comprende gli animanti (dei e demoni) e gli animati (tra i quali gli umani). Questa è l’ideologia zumera, dove gli umani non hanno libertà.
Nus-ku, figlio di En lil, sarà nosco latino (comincio a distinguere). Facendo attenzione al nome, sviluppiamo cognosco (ku-g-nus-ku). Cominciamo a conoscere e a consapere.
Geshub “albero preghiera” che non mi lasci solo, fa partecipi i miei fratelli umani!
Carlo Forin
1 Secondo lo Zingarelli 2018.
2 Verbum lat., inim zumero.
3 Volpe corrente, fur-in.
4 gisrab(3), anello = gisrad, a tree. L’albero, che ha i circoli dentro al tronco. GESH-BU, “albero conoscenza”.