Per le edizioni My Monkey è uscito il secondo numero della rivista L’ARGINE, fondata da Pierantonio Tanzola e Andrés David Carrara con Giorgio Macii e Carla Tanzola (www.rivistalargine.com e www.mymonkeyedizioni.com), progetto di cui si è parlato su queste pagine nel mese di febbraio.
La copertina di questo secondo numero è di un morbido rosso, il colore delle labbra che si schiudono per continuare il dialogo tra poesia e pittura, fotografia e architettura.
In particolare questo secondo numero si apre con il dialogo con il performer Andrea Contin che ci introduce nel suo metapensiero sull’Arte, un artista, Andrea Contin, che si esprime attraverso un fondamentale coinvolgimento del corpo come è possibile vedere dalle fotografie delle sue performance presenti nelle pagine de L’ARGINE.
Segue un’intervista al fotografo Pasquale Palmieri, uno sguardo, il suo, molto vicino al “realismo magico” e che si nutre della consapevolezza che “la Fotografia non può svelare segreti: può solo crearne di nuovi. È un gesto enigmatico e preterintenzionale”.
Pier Luigi Olivi poi, qui nella veste di fotografo, ci proietta negli anni della legge Basaglia raccontandoci e documentando con foto, alcune inedite, l’avventura di Marco Cavallo simbolo della libertà ritrovata dagli internati.
E ancora il confronto tra un padre pittore, Andrea Martinelli, e la figlia Maria Serena, costumista, sulle difficoltà che si incontrano quando si sceglie una vita da artista.
Infine gli inediti della giovanissima Chiara Lazzaretto, poesie scritte in inglese e poi da lei stessa tradotte in italiano.
Un numero estremamente curato e raffinato nella forma nei contenuti e nella fotografia, arricchito, all’inizio di ogni contributo, dai ritratti eseguiti dalla pittrice Greta Bisandola per Andrea Contin, Pasquale Palmieri, Pier Luigi Olivi, Andrea Martinelli, Maria Serena Martinelli e Chiara Lazzaretto. Ulteriore testimonianza, questa, della necessità del dialogo, di un dialogo incessante, perché è così, incessante, che si fa costruttivo e fonte di un pensare interrogante e creativo. Cosa che ci viene suggerita già dal morbido rosso della copertina di questo numero, un rosso che, come si è detto, è il colore delle labbra da cui si schiudono quelle idee e parole che ritroviamo dispiegate poi nelle pagine de L’ARGINE.
Silvia Comoglio