Piccoli fuochi…
Probabilmente non sono stati schierati sul campo i “mortai” del maggio 2015 – vedansi foto –, probabilmente è stata diminuita la “potenza di fuoco” complessiva e la loro durata per disturbare meno gli abitanti delle zone limitrofe, sicuramente sono state messe in pratica tutte le misure cautelative richieste per l’accensione di fuochi in un periodo di alta, perdurante, preoccupante siccità e sono state prese tutte le precauzioni del caso.
Ma niente e nessuno ci renderà convinti che per festeggiare degnamente, al meglio, la conclusione del Palio delle Contrade di Morbegno, la sera di sabato 21 maggio, sia stato necessario dare vita ad un fuoco di artiglieria, di fronte al Parco della Bosca.
Per il pericolo, fortunatamente dimostratosi infondato, di possibili e casuali incendi che sarebbero potuti scoppiare nell’area protetta, per il disturbo, certo, che ne è derivato alla popolazione non umana della Bosca, parte della quale impegnata nella delicata opera della cova e dell’allevamento dei propri piccoli, compresi i nuovi e bene auguranti ospiti: una coppia di cigni che a pochi metri dall’area/fuochi, sta impegnandosi a portare a termine la cova della prima nidiata di cignetti che potrebbe allietare il Parco.
Solo lodi e massima considerazione di tutti i volontari che generosamente mettono a disposizione la materia più preziosa presente sul mercato, il proprio tempo, per animare, offrire occasioni di socialità, svago, allegria, partecipazione ai cittadini, ma… se i prossimi fuochi si potessero sparare altrove, ancora più lodi e più considerazione!
Accorruomo, accor…
Solo lodi e massima considerazione per tutti i volontari del mondo dell’atletica, dirigenti, atleti, accompagnatori, tecnici, sostenitori… che da decenni (?) pungolano le pubbliche autorità locali perché finalmente, anche nel mandamento di Morbegno, si possa disporre di una pista di atletica regolamentare ai fini dello svolgimento di manifestazioni, di eventi ufficiali, secondo i parametri richieste dalla Federazione di Atletica.
Ma niente e nessuno ci convincerà che la scelta del Parco della Bosca come sede eventuale di questa pista sia la scelta più azzeccata, per lo stesso Parco che non è nato certo per essere trasformato in un’area per lo svolgimento di attività sportive agonistiche, ricordando anche i due campi di calcio oggi presenti.
In un fondovalle già spalmato di cemento e asfalto all’inverosimile, penalizzare e quasi punire un’area che, di riffa o di raffa, pur assediata da più lati, ce la fa a resistere e mantenersi verde, non la riteniamo la scelta più oculata, intelligente, ecologica.
Certamente tomi e tomi di relazioni, studi, analisi, autorizzazioni, liberatorie, pareri, meglio ancora badilate di gigabite, saranno prodotti e sbandierati a tal proposito. Saranno la prova sottoscritta e certificata per convincerci e dimostrarci, a noi del WWF e ad altri, che il Parco non subirà alcun danno, anzi… tutti gli interventi saranno compatibili, sostenibili, ecologici, resilienti e chi più ne ha…
Proveranno a farci credere che da Colorina a Piantedo, dal momento che la pista di atletica sarà una struttura mandamentale, l’unico posto disponibile, l’unica area che possieda tutti i crismi richiesti si trova DENTRO il Parco della Bosca, fortuna da non credersi per il Parco!
Il WWF non crede proprio che nuova edificazione, nuova urbanizzazione, nuova antropizzazione siano un bene per l’area protetta: la pista, certo non in erba, gli spogliatoi, gli edifici a servizio, i parcheggi, l’impianto luci per la notturna… E poi il via vai di centinaia di persone, gli impianti di amplificazione, i servizi igienici e gli impianti connessi; quella parte di Bosca che verrà interessata all’intervento non si potrà più definire Parco.
Se la pista di atletica si farà nel Parco della Bosca, non sarà certo con il parere favorevole, per quel poco che conta, del WWF di Valtellina Valchiavenna.
Villiam Vaninetti
Responsabile sezione WWF Valtellina Valchiavenna