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Alberto Figliolia. Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano
'Madonna col Bambino', 1510-1511 - Olio su tavola, 65,8x83,5 cm (Vienna, Kunsthistorisches Museum) 
30 Aprile 2022
 

Cosi eterea e di proporzioni ideali perfette, cosi intrisa di armonia terrena e carnalità materna. La splendida Madonna col bambino di Tiziano (1510-1511, olio su tavola), tenera e commovente, la madre di ciascuno di noi, merita di essere il manifesto della splendida mostra allestita a Palazzo Reale: Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano. Venezia, città femmina, aperta al mondo con le sue navi che solcano i mari portando marinai, commercianti e idee, città delle donne, capitale editoriale e culturale d’Europa, luogo privilegiato per l’affermazione dell’altra metà del cielo, tanto da svilupparsi in essa la querelle des femmes, un movimento protofemminista. “Con la sua visione sensuale del mondo, i colori naturalistici dei suoi incarnati radiosi e il tocco materico-sensuale del suo pennello, Tiziano, il più grande pittore del Cinquecento veneziano, creava un mondo nuovo e un’immagine nuova della donna, forte, bella, seducente e divina”. Oltre cento sono le opere esposte in mostra, di cui quarantasette dipinti (e sedici del solo Tiziano). Una galleria di meraviglie. Cortigiane, sante ed eroine, poetesse e intellettuali, figure della mitologia o allegorie, il variegato mondo femminile emerge attraverso la pittura del Maestro cadorino, genio senza pari, e degli altri artisti attivi in quel secolo prezioso e fiammeggiante.

Jacopo Tintoretto, Giovan Battista Moroni, Giovanni Cariani, Palma il Vecchio, Giorgione, Paris Bordon, Bernardino Licinio, Domenico Capriolo, Paolo Veronese, Palma il Giovane, Lorenzo Lotto, Alessandro Bonvicino detto il Moretto, Domenico Tintoretto, un panorama stupendo, stupefacente. Autentici capolavori scorrono agli occhi: Isabella d’Este in nero (1534-1536, olio su tela), una delle donne più colte e influenti del suo tempo, di Tiziano; Ritratto di una bambina di casa Redetti (1570-1573, olio su tela), del Moroni, toccante immagine di una tenera imbarazzata infanzia; Amorino con tamburello (1510-1515 circa, olio su tela) di Tiziano, giocoso e silvano; Laura (1506, olio su tela su legno di abete) del Giorgione... “Prezioso anche per una iscrizione sul retro, con il nome dell’autore, del committente e la data, il dipinto è uno dei primi e più sensibili esempi delle mezze figure di “Belle veneziane”. Avvolta in un mantello bordato di pelliccia, di foggia maschile, la giovane scopre delicatamente il seno e guarda lontano. Le fronde di alloro (“lauro”) sullo sfondo rimandano al nome di Laura, la donna idealizzata di petrarchesca memoria”. È una strana sospensione in cui, con la delicata e pur conclamata sensualità, cogli un’aura di mistero, un enigma dolcemente travolgente. E il realismo di Bernardino Licinio, mischiato con finezze allegoriche, l’ambiguità de Gli amanti (1525-1530 circa, olio su tela) di Paris Bordon, la luminosa teatralità, con quello splendido verde, della Lucrezia (1580-1583 circa, olio su tela) del Veronese. Che dire poi del prodigioso esito di Tarquinio e Lucrezia (1572-1576 circa, olio su tela), dipinto da Tiziano nella sua tarda età? Meravigliosa è la Giuditta (1512, olio su tavola) del Lotto, lo sguardo diretto proprio verso l’osservatore, il dramma in corso nel contrasto delle espressioni dell’eroina, quasi un lieve sorriso a trasferirsi negli occhi, e dell’altra figura femminile, l’ancella spaurita, sorpresa.

Undici sono le sezioni della mostra, esaustive nel tracciare il complesso universo femminile, con tutte le sue suggestioni, dal quotidiano al simbolico, dal concreto al mito, alla religione e all’allegoria (Susanna, Giuditta, Maria Maddalena, Eva, Venere, Leda, Danae, Europa, le Muse fra le altre).

Chiudiamo citando Ninfa e pastore (1570-1575 circa, olio su tela) di Tiziano: “È una delle ultime opere di Tiziano, dipinta ben oltre gli ottant’anni di età. Con le pennellate grumose e macchiate della fase conclusiva, Tiziano esce di scena lasciando un saluto meraviglioso alla vita e alla pittura. Ritornando su un soggetto già affrontato sessant’anni prima, all’inizio della carriera, Tiziano afferma ancora che l’amore vince su ogni cosa, e la donna ne è consapevole protagonista. Intorno al pastore e alla ninfa, la natura sembra liquefarsi nei torni avvampanti di un definitivo tramonto”.

Scopriamo, anche, in itinere quelle figure che si fecero largo nel campo delle lettere: Giulia Bigolina (1518-1569 circa), con Urania. Nella quale si contiene l’amore d’una giovane di tal nome, considerato il primo romanzo scritto da una donna nella letteratura italiana; Tullia d’Aragona (1510 circa-1556), con Dialogo della signora Tullia d’Aragona della infinità di amore; Lucrezia Marinelli (1571-1653), con La nobiltà, et eccellenza delle donne co’ difetti, et mancamenti de gli huomini; Modesta Fonte o Modesta dal Pozzo Zorzi (1555-1592), con Il merito delle donne, scritto da Moderata Fonte in due giornate. Ove chiaramente si scuopre quanto siano elle degne, e più perfette de gli huomini. O le poesie amorose di Gaspara Stampa: Arsi, piansi, cantai; piango, ardo e canto/ piangerò, arderò, canterò sempre...

Una mostra che costituisce un affascinante viaggio in quel periodo storico oltremodo ricco e fecondo di arte inarrivabile e nel gioioso mistero rappresentato dalla donna nelle sue sublimi incarnazioni e potenzialità.

 

Alberto Figliolia

 

 

Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano, mostra promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e Skira editore, in collaborazione con il Kunsthisintorisches Museum di Vienna. Curatela di Sylvia Ferino. Fino al 5 giugno 2022. Palazzo Reale di Milano, Piazza Duomo 12, Milano.

Orari: mar, mer, ven, sab e dom 10-19:30, gio 10-22:30, lun chiuso. Ultimo ingresso, un’ora prima della chiusura.

Infoline e prevendite: tel. 02 92800822.

Social: www.palazzorealemilano.it, www.tizianomilano.it, facebook.com/palazzorealemilano/, facebook.com/MostreSkira/.

Catalogo Skira.


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