Il trattato del Quirinale esce rafforzato dalla vittoria elettorale di Macron. Ricordate?
Venne così chiamato Il trattato del Quirinale (in francese traité du Quirinal), formalmente trattato tra la Repubblica Italiana e la Repubblica francese per una cooperazione bilaterale rafforzata, è un trattato tra Italia e Francia che mira a fornire un quadro stabile e formalizzato per la cooperazione nelle relazioni tra i due Paesi.
È stato definito come una sorta di equivalente del trattato dell'Eliseo e del trattato di Aquisgrana, che invece regolano la cooperazione franco-tedesca. È stato firmato nel Palazzo del Quirinale a Roma il 26 novembre 2021 dal Presidente francese Emmanuel Macron e dal Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi.
La narrativa giornalistica riconosce che l’Europa viene rinforzata dalla sconfitta della sovranista Le Pen nelle elezioni nazionali francesi di ieri, ma non mette in luce bene il fatto che Olaf Scholtz non ha dato armi all’Ucraina piegandosi alle esigenze degli imprenditori tedeschi che fanno affari con la Russia, né che molti vecchi partigiani italiani sono rimasti orfani del comunismo del 1956 d’Ungheria ed hanno fatto dichiarazioni sghembe di pacifismo inerme, arrendevole a Putin.
Ovvero, il patto firmato a novembre tra Italia e Francia prende vigore. Bisogna rinforzarlo ancora.
Il nostro Parlamento fece disfare le valige a Mattarella, pronto ad andare in pensione. Noi ora dovremmo invitare Draghi a desistere dall’idea di terminare la sua vicenda politica a breve perché c’è il buio dopo di lui a fine legislatura. Come Mattarella sa riconoscere bene il 25 aprile di Bella Ciao, così Draghi rinforzi la nostra liberazione da ogni sovranismo e tenga duro sia sul price cup al gas sia con l’appoggio a Zelensky.
Vedo sereno l’orizzonte.
Carlo Forin