La Giornata Mondiale della Poesia, celebrata il 21 marzo di ogni anno, è stata istituita dall’UNESCO nel 1999; riconosce alle espressioni in versi “un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione interculturali, della diversità linguistica e culturale, della comunicazione e della pace”. Nel segno dell’amicizia, pubblichiamo alcune poesie composte dai poeti del Laboratorio poetico di È Valtellina e dell’Associazione EspRimi di Malta (poesie tradotte in italiano dal maltese) che ringrazio per la partecipazione e la condivisione.
Enigma
Cosa posso dire dell'amore
tranne che essa fa tutta la differenza?
Non cercare di definirlo o descriverlo.
Se non hai tempo a dedicargli, non vali nulla.
É un enigma. Confonde i saggi.
Non cercare di catturarlo con una trappola ad hoc.
Scapperà. È più astuzio. Ti rende sciocco.
Ti rende umano.
Chi ha detto che l'amore non è passione?
Se non ti fa un altra persona
che combatte contro le forze
e non ha paura del fango e della morte
allora non l'hai ancora trovato.
Solo questo posso dirti dell'amore:
fa tutta la differenza.
Aggiungo anche che è probabilmente raro.
Ecco perche l'umanità non si è mai ripresa.
Perché l'amore è raro
contro, forse, quello che pensano le masse.
Emmanuel Attard Cassar
Poesia sognata (a Marta)
Sul palcoscenico dell'esistenza
lascia pure che sgorghino le tue lacrime.
Sola nella tua ciclicità
lucida e pura.
Berrai latte acido e morderai il senso
con un dente di verde smeraldo.
Si ripeteranno gli abbracci
della sofferenza
Fino all'ultimo...
Quello amorevole di un antica signora
vestita di nero.
Stefano Ciapponi
La pace
La pace è uno sguardo pieno di cielo,
è nei passi che puntano la stessa direzione
è nell’onda di mani che remano
per il domani.
La pace è una coperta di stelle
è il disegno del mio pensiero libero.
La pace è il poter camminare per strada
senza l’urgenza di doversi voltare.
La pace è un silenzio carico di voci
è l’alba di una nuova catena d’amore.
Paola Mara De Maestri
Lucidità terminale
Isolato
Per giorni intere da solo
Come una bestia di fronte al silenzio della morte
Pronta a consumarmi avidamente
Dopo un’agonia così lunga
E un dolore che vien meno
Con le dosi di questa morfina senz’anima.
E mia figlia dov’è?
Per lei ho vissuto, l’ho cresciuta con tanto affetto.
Ma non ne vuole sapere.
Mai venuta in ospedale.
La chiamo e mi taglia la linea,
Mi fa male con le sue parole
Mentre mi supplica di darle un po’ di respiro
Cercando inutilmente di convincermi che non è permesso venir da me.
Dev’essere una frottola
Affinché qui non venga.
Mi prega di perdonarla,
Mi promette di farlo in un paio di giorni;
Ma son certo che non ce la farò
Poiché la forza vien meno.
E mia moglie manco una volta è venuta.
Ma perché?
L’ho sempre rispettata,
Perché qui non ha messo piede?
Invece delle persone anonime
Vestite da astronauti
Entrano nella mia stanza e fuggono dopo un po’.
Guardano come il virus mi consuma.
L’amato nipotino non posso dimenticarlo
La luce dei miei occhi, son pazzo d’amore per lui.
Vorrei tanto vederlo, anche solo dietro un paravento
Per morire contento perché gli ho voluto un mondo di bene.
Esiliato
In questa stanza in ospedale
Dove un virus senz’anima
Strappò le radici della nostra famiglia.
Qui da solo sento che la vita mi lascia.
Quante cose avrei voluto dire
A colei che ho cresciuto con amore.
Serrati in casa a causa della cuarantena,
Separati in questo momento di dolore.
Ecco che questa morte amara mi perseguita
La vita mia termina qui, mi abbandona.
Sento che sono arrivato al capolinea, son stanco
E a coloro che ho tanto amato non regalo altro che il perdono.
Christine Borg Farrugia
26 febbraio 2022
Richiamo della libertà
In questi giorni
abbiamo un forte richiamo della libertà;
i nostri confini stanno tra l’essere visibili e invisibili,
bisogna però aprirsi al mondo partecipando,
ma tutto ciò senza stravolgerlo.
L’uomo è libero, è vento,
la libertà è luce ed energia:
non dobbiamo vivere con la paura del domani
né perderci in noi stessi,
dobbiamo vincere le paure
e vivere nuove esperienze.
Il nostro mondo ora è privo di libertà,
il nostro dono è stato momentaneamente dimenticato,
bisogna avere una mente razionale
non bisogna essere attaccati a qualsiasi cosa,
anche se questa ti opprime il cuore.
L’essere liberi ci permette di trovare il nostro io,
è sufficiente aprire la mente
e far scorrere i pensieri
perché ognuno di noi si senta ovunque voglia essere:
la libertà è tale solo quando l’uomo la desidera veramente;
solo così le nostre convinzioni,
per il sol fatto che sono nostre,
ci rendono spensierati e unici.
Lucia Mescia
Dalla bocca del forestiero
Ho sentito parlare il forestiero
non c'è altra terra come la nostra,
coccolata alla costa da un mare azzurro,
riscaldato dai raggi del sole.
E disse che ognuno della vostra gente
può essere considerato ricco,
sulle labbra un sorriso testimone,
di un cuore traboccato di gioia.
E lodò il coraggio
che i tuoi figli hanno mostrato nelle battaglie,
il loro amore per la fede,
e a Dio, che tu hai voluto come Maestro.
La dolcezza del miele delle api,
il sapore dell’uva spremuta,
la bontà che trovò nell'arancia,
il sapore del suo pane, maturo.
Mi parlò e disse: "Soprattutto,
questa terra è dotata di pace,
che molte altre nazioni desiderano,
perché la pace è finita nella loro terra».
Ho sentito la bocca del forestiero intrecciare
dolci parole tutte per te,
ed io, perché sono maltese e perché ti ho amato,
Mi sentivo così orgoglioso di te.
Charles Mifsud
Rosa Rossa
Rosa rossa vellutata
davvero dolce e rossastra
lucida di rugiada nel terreno
gettando profumo e bagliore.
Rosa rossa vellutata
piena di spine
dove entrano, esce sangue
io la tocco, si, lo stesso.
La rosa è come la vita
con molti alti e bassi
nessuna rosa è senza spine
ed essi ti tradiscono.
Daniela Tanti
Nei i campi di papaveri
Terribile è quest’attimo: quello
di cui temevamo. Quello della
separazione. Dei conti che si fanno
con la vita e la morte. Quello
del cuore in gola, dell’ultimo bacio,
l’ultimo abbraccio. Non piangere.
Risorgerà anche per noi il sole.
Attento dove mettere piedi. Di chi
ti fidi. Si appassiranno i fiori del
giardino. Il mio amore no. Scrivimi
ogni dì spedendo un bacio anche
se sarebbe nel sangue altrui sciupato.
Ti immaginerὸ per sempre
nelle tue braccia anche se
gli invidiosi mi racconteranno storie
di sconosciuti eroi, lontani,
in dimora nei campi di papaveri.
Therese Pace
Com’è bello
Com’è bello voler bene a tutti,
com’è bello veder tutti uguali,
com’è bello rispettar, capire,
com’è bello non combatter mai.
La mattina ti alzi in gioia e canti,
gioisci e vedi il bello del creato,
apprezzi l’elefante e la formica
e vedi in tutto, ovunque, soavitá.
Il mondo si rinnova in allegria,
fior d’ogni color riempion monti,
cantano in cielo uccelli lieti,
il povero gode e vive con il ricco.
La vita olezzerà come la frutta,
finirà ogni rissa, ogni conflitto ,
l’umanità navigerà sul mare,
finirà la guerra, sarà pace.
Il mondo si unirà in un sol paese,
finiranno liti e armamenti,
il nostro sogno diventerà vero,
s’incontreranno genti differenti.
Com’è brutta ogni lotta invano,
com’è brutto uccidere i fratelli,
com’è brutto nuocere, far piangere,
com’è bello vivere tranquilli.
Com’è bello voler bene a tutti,
com’è bello veder tutti uguali,
com’è bello rispettar, capire,
com’è bello non combatter mai.
Mario Debono
Oxalis
Dicono che sei una peste
Perché cresci senza confini
Ed anche se sei tanto carina
Pochi ti lasciano crescere nei loro giardini.
Piccolina, verde e gialla,
La chiamiamo l'inglese
Ed anche se non sei maltese
Hai coperto l’intero paese.
Sei tanto dolce e bella
Acido e forte il tuo sapore
Sei tanto importante per le api,
Una fonte di bellezza e colore.
Una foglia tua si divide in tre
Con cinque ali, il tuo fiore tranquillo
Da uno stelo lungo e dritto,
Esplodono i tuoi petali di color giallo.
Sotto la terra i tuoi radici grassi
Con dei bulbi piccolini
Che hanno un buon sapore
La sorseggiano grandi e piccini.
Una sorella tua ha dei fiori duplici
Gialli con appena un tocco di rosso
Crescendo da per tutto,
State insieme come una coppia al ridosso
Una cugina tua ha quattro foglie
Ebbi la fortuna di averne una.
Pero vennero i tuoni e i fulmini
E sparì nel nulla, che sfortuna!
Si dice che sei africana
Che ti portarono da terre lontane
E che da una giardino della Floriana
Sei scappata lungo le coste mediterranee.
Ti vidi fino in Spagna
Sulla Costa della morte
Mi sei piaciuta tanto
che ho una foto di te in ogni parte.
In Alcobendas al centro dell'Iberia
Ti ho trovato in posti esposti ai venti.
Li ti ho visto crescere sola, piccolina, seria,
Sfidando tutti gli elementi.
Ma anche nel nostro paese ci stupisci,
Con i tuoi tappeti copri tutti i nostri dintorni.
Ti amiamo molto, piccolo fiore,
Perche davvero fai felici i nostri giorni.
Jos. F. Cachia
11/03/2017
(Tradotta da Stephen Cachia)