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21 marzo 2022, Giornata Mondiale della Poesia Unesco 
di Paola Mara De Maestri
(foto di Gabriella Rapella)
(foto di Gabriella Rapella) 
21 Marzo 2022
 

La Giornata Mondiale della Poesia, celebrata il 21 marzo di ogni anno, è stata istituita dall’UNESCO nel 1999; riconosce alle espressioni in versi “un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione interculturali, della diversità linguistica e culturale, della comunicazione e della pace”. Nel segno dell’amicizia, pubblichiamo alcune poesie composte dai poeti del Laboratorio poetico di È Valtellina e dell’Associazione EspRimi di Malta (poesie tradotte in italiano dal maltese) che ringrazio per la partecipazione e la condivisione.

 

 

Enigma

 

Cosa posso dire dell'amore

tranne che essa fa tutta la differenza?

Non cercare di definirlo o descriverlo.

Se non hai tempo a dedicargli, non vali nulla.

É un enigma. Confonde i saggi.

Non cercare di catturarlo con una trappola ad hoc.

Scapperà. È più astuzio. Ti rende sciocco.

Ti rende umano.

Chi ha detto che l'amore non è passione?

Se non ti fa un altra persona

che combatte contro le forze

e non ha paura del fango e della morte

allora non l'hai ancora trovato.

Solo questo posso dirti dell'amore:

fa tutta la differenza.

Aggiungo anche che è probabilmente raro.

Ecco perche l'umanità non si è mai ripresa.

Perché l'amore è raro

contro, forse, quello che pensano le masse.

 

Emmanuel Attard Cassar

 

 

Poesia sognata   (a Marta)

Sul palcoscenico dell'esistenza
lascia pure che sgorghino  le tue lacrime.
Sola nella tua ciclicità
lucida e pura.
Berrai  latte acido e morderai  il senso
con un dente di verde smeraldo.
Si ripeteranno gli abbracci
della sofferenza
Fino all'ultimo...
Quello amorevole di un antica signora
vestita di nero.

 

Stefano Ciapponi

 

 

La pace

 

La pace è uno sguardo pieno di cielo,

è nei passi che puntano la stessa direzione

è nell’onda di mani che remano

per il domani.

La pace è una coperta di stelle

è il disegno del mio pensiero libero.

La pace è il poter camminare per strada

senza l’urgenza di doversi voltare.

La pace è un silenzio carico di voci

è l’alba di una nuova catena d’amore.

 

Paola Mara De Maestri

 

 

Lucidità terminale

 

Isolato

Per giorni intere da solo

Come una bestia di fronte al silenzio della morte

Pronta a consumarmi avidamente

Dopo un’agonia così lunga

E un dolore che vien meno

Con le dosi di questa morfina senz’anima.

 

E mia figlia dov’è?

Per lei ho vissuto, l’ho cresciuta con tanto affetto.

Ma non ne vuole sapere.

Mai venuta in ospedale.

La chiamo e mi taglia la linea,

Mi fa male con le sue parole

Mentre mi supplica di darle un po’ di respiro

Cercando inutilmente di convincermi che non è permesso venir da me.

Dev’essere una frottola

Affinché qui non venga.

Mi prega di perdonarla,

Mi promette di farlo in un paio di giorni;

Ma son certo che non ce la farò

Poiché la forza vien meno.

 

E mia moglie manco una volta è venuta.

Ma perché?

L’ho sempre rispettata,

Perché qui non ha messo piede?

Invece delle persone anonime

Vestite da astronauti

Entrano nella mia stanza e fuggono dopo un po’.

Guardano come il virus mi consuma.

 

L’amato nipotino non posso dimenticarlo

La luce dei miei occhi, son pazzo d’amore per lui.

Vorrei tanto vederlo, anche solo dietro un paravento

Per morire contento perché gli ho voluto un mondo di bene.

 

Esiliato

In questa stanza in ospedale

Dove un virus senz’anima

Strappò le radici della nostra famiglia.

Qui da solo sento che la vita mi lascia.

Quante cose avrei voluto dire

A colei che ho cresciuto con amore.

Serrati in casa a causa della cuarantena,

Separati in questo momento di dolore.

 

Ecco che questa morte amara mi perseguita

La vita mia termina qui, mi abbandona.

Sento che sono arrivato al capolinea, son stanco

E a coloro che ho tanto amato non regalo altro che il perdono.

 

Christine Borg Farrugia

26 febbraio 2022

 

 

Richiamo della libertà

 

In questi giorni

abbiamo un forte richiamo della libertà;

 

i nostri confini stanno tra l’essere visibili e invisibili,

bisogna però aprirsi al mondo partecipando,

 

ma tutto ciò senza stravolgerlo.

L’uomo è libero, è vento,

la libertà è luce ed energia:

 

non dobbiamo vivere con la paura del domani

 

né perderci in noi stessi,

dobbiamo vincere le paure

e vivere nuove esperienze.

Il nostro mondo ora è privo di libertà,

 

il nostro dono è stato momentaneamente dimenticato,

 

bisogna avere una mente razionale

non bisogna essere attaccati a qualsiasi cosa,

anche se questa ti opprime il cuore.

 

L’essere liberi ci permette di trovare il nostro io,

è sufficiente aprire la mente

e far scorrere i pensieri

 

perché ognuno di noi si senta ovunque voglia essere:

la libertà è tale solo quando l’uomo la desidera veramente;

 

solo così le nostre convinzioni,

per il sol fatto che sono nostre,

ci rendono spensierati e unici.

 

Lucia Mescia

 

 

Dalla bocca del forestiero

 

Ho sentito parlare il forestiero

non c'è altra terra come la nostra,

coccolata alla costa da un mare azzurro,

riscaldato dai raggi del sole.

 

E disse che ognuno della vostra gente

può essere considerato ricco,

sulle labbra un sorriso testimone,

di un cuore traboccato di gioia.

 

E lodò il coraggio

che i tuoi figli hanno mostrato nelle battaglie,

il loro amore per la fede,

e a Dio, che tu hai voluto come Maestro.

 

La dolcezza del miele delle api,

il sapore dell’uva spremuta,

la bontà che trovò nell'arancia,

il sapore del suo pane, maturo.

 

Mi parlò e disse: "Soprattutto,

questa terra è dotata di pace,

che molte altre nazioni desiderano,

perché la pace è finita nella loro terra».

 

Ho sentito la bocca del forestiero intrecciare

dolci parole tutte per te,

ed io, perché sono maltese e perché ti ho amato,

Mi sentivo così orgoglioso di te.

 

Charles Mifsud

 

 

Rosa Rossa

 

Rosa rossa vellutata

davvero dolce e rossastra

lucida di rugiada nel terreno

gettando profumo e bagliore.

 

Rosa rossa vellutata

piena di spine

dove entrano, esce sangue

 

io la tocco, si, lo stesso.

 

La rosa è come la vita

con molti alti e bassi

nessuna rosa è senza spine

ed essi ti tradiscono.

 

Daniela Tanti

 

 

Nei i campi di papaveri

 

Terribile è quest’attimo: quello

di cui temevamo. Quello della

separazione. Dei conti che si fanno

con la vita e la morte. Quello

del cuore in gola, dell’ultimo bacio,

l’ultimo abbraccio. Non piangere.

Risorgerà anche per noi il sole.

Attento dove mettere piedi. Di chi

ti fidi. Si appassiranno i fiori del

giardino. Il mio amore no. Scrivimi

ogni dì spedendo un bacio anche

se sarebbe nel sangue altrui sciupato.

Ti immaginerὸ per sempre

nelle tue braccia anche se

gli invidiosi mi racconteranno storie

di sconosciuti eroi, lontani,

in dimora nei campi di papaveri.

 

Therese Pace

 

 

Com’è bello

 

Com’è bello voler bene a tutti,

com’è bello veder tutti uguali,

com’è bello rispettar, capire,

com’è bello non combatter mai.

 

La mattina ti alzi in gioia e canti,

gioisci e vedi il bello del creato,

apprezzi l’elefante e la formica

e vedi in tutto, ovunque, soavitá.

 

Il mondo si rinnova in allegria,

fior d’ogni color riempion monti,

cantano in cielo uccelli lieti,

il povero gode e vive con il ricco.

 

La vita olezzerà come la frutta,

finirà ogni rissa, ogni conflitto ,

l’umanità navigerà sul mare,

finirà la guerra, sarà pace.

 

Il mondo si unirà in un sol paese,

finiranno liti e armamenti,

il nostro sogno diventerà vero,

s’incontreranno genti differenti.

 

Com’è brutta ogni lotta invano,

com’è brutto uccidere i fratelli,

com’è brutto nuocere, far piangere,

com’è bello vivere tranquilli.

 

Com’è bello voler bene a tutti,

com’è bello veder tutti uguali,

com’è bello rispettar, capire,

com’è bello non combatter mai.

 

Mario Debono

 

 

Oxalis

 

Dicono che sei una peste

Perché cresci senza confini

Ed anche se sei tanto carina

Pochi ti lasciano crescere nei loro giardini.

 

Piccolina, verde e gialla,

La chiamiamo l'inglese

Ed anche se non sei maltese

Hai coperto l’intero paese.

 

Sei tanto dolce e bella

Acido e forte il tuo sapore

Sei tanto importante per le api,

Una fonte di bellezza e colore.

 

Una foglia tua si divide in tre

Con cinque ali, il tuo fiore tranquillo

Da uno stelo lungo e dritto,

Esplodono i tuoi petali di color giallo.

 

Sotto la terra i tuoi radici grassi

Con dei bulbi piccolini

Che hanno un buon sapore

La sorseggiano grandi e piccini.

 

Una sorella tua ha dei fiori duplici

Gialli con appena un tocco di rosso

Crescendo da per tutto,

State insieme come una coppia al ridosso

Una cugina tua ha quattro foglie

Ebbi la fortuna di averne una.

Pero vennero i tuoni e i fulmini

E sparì nel nulla, che sfortuna!

 

Si dice che sei africana

Che ti portarono da terre lontane

E che da una giardino della Floriana

Sei scappata lungo le coste mediterranee.

 

Ti vidi fino in Spagna

Sulla Costa della morte

Mi sei piaciuta tanto

che ho una foto di te in ogni parte.

 

In Alcobendas al centro dell'Iberia

Ti ho trovato in posti esposti ai venti.

Li ti ho visto crescere sola, piccolina, seria,

Sfidando tutti gli elementi.

 

Ma anche nel nostro paese ci stupisci,

Con i tuoi tappeti copri tutti i nostri dintorni.

Ti amiamo molto, piccolo fiore,

Perche davvero fai felici i nostri giorni.

 

Jos. F. Cachia

11/03/2017

(Tradotta da Stephen Cachia)


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