Sono ancora sorpreso (dallo scorso 15 febbraio) di questa scoperta:
Hasidim, i pii, in ebr., in zumero: h-Ash-idi-m
Il salmo 1491 mi aveva commosso.2
Gli hashidim,3 i guerrieri, mi avevano incuriosito, ma ho avuto molta difficoltà a discernere correttamente in zumero:
h-Ash-idi-m: “Aldilà, h (hubur)4, Ash5idim.6
Noterete che idim, “primavera” in zumero, è l’ultima espressione, frazionabile idi+m: “che venga (m) idi”.
Ogni latinista riconosce idi = metà mese.
Giovanni Semerano7 ci aiuta a vedere l’inizio del mese antico in idi.
La Bibbia ci fa riconoscere l’inizio dell’anno con il 15 aprile, idi di Aprile.8
In zumero, an-nu, “immagine (nu) Cielo (an)”, tutto intero, è Dio,9 frazionato in due pezzi [inverno (enten), estate (emesh)], uniti dagli equinozi. L‘equinozio d’autunno determinava la fine dell’anno vecchio e l’inizio dell’anno nuovo zumero. I sacerdoti babilonesi di Marduk rivoluzionarono l’inizio dell’anno dall’equinozio d’autunno a quello di primavera. (Questo è rimasto coi Romani: marzo-aprile è la diade, che riapre la guerra e la natura).10
I zumeri erano finiti con le loro città-stato; ma la lingua zumera veniva studiata da chi imparava a leggere e scrivere. La lingua parlata è più potente di principi e città.
Il mio maestro, GESH UB, “Albero preghiera”, ha fatto di me un HASH-IDI-M.11
L’ho con me RAB BU NIGIN UB, “Anello conoscenza circolo preghiera”.12 La preghiera è la spada, che mi fa tagliare la conoscenza buona dalla conoscenza cattiva per riconoscere il bene e rigettare il male.
Ub, preghiera, combinata al conoscere le cose del mondo con la lingua, è la forma di comunicazione più alta che ci eleva.
GESH UB, “Albero preghiera”, mi aiuta ad andar oltre la guerra in Ucraina e a riconoscere perché ha albero nel nome.
“Albero preghiera” ricorda di esser stato l’albero della mela del Paradiso di Adamo ed Eva.
Abbiamo evitato il cimitero di Alberi, grazie ad UB, “preghiera” dei Cieli unita con le preghiere della Terra qua come meleto:
(gish) hashur [MAgunu]
apple (tree); apples found dried and kept on strings in the Royal Cemetery of Ur (hash, ‘to break off (twigs or branches)’, + gurun; gur2, ‘fruit; sphere’). [HASHUR archaic frequency]. Halloran: 111
hash, haz
n., wood shavings (radentisi); pieces of cut wood (ha2, ‘numerous’, + sha5, ‘to cut, bresk’ or ze2, ‘to cut, pluck’).
v., to break, or cut off (twigs, branches); to snap a reed; to clear away, strip off plants from land; to break up; to pulverize; to thresh grain. Halloran: 110.
hur, ur5 [HAR]
n., hole; limb, stem, handle (Akk. hurru(m), “hole”; Orel & Stolbova #1376 *hur-, ‘hole, pit’ derived from #1375 *hur- ‘dig’, Akk. heru(m) II, “to dig; excavate”).
v., to scratch, mark, draw, sketch, inscribe, incise, outline; to grind; to dig (man small explosive sounds + ur3, ‘to drag’).
Adv., ever (after or again) (Akkadian loanword hurri). Halloran: 116.
Hur-sag
Hill-country; mountainous region (‘holes, valleys’ + ‘points, peaks’). Halloran: 116.
Questo è il sacro < hur-sag (che leggo a circolo).
Carlo Forin
1 150 sono tutti i salmi.
2 Alleluja! Al Signore cantate!
Un canto nuovo levate al Signore,
dei Hasidim la lode in assemblea.
3 Sono gli “uomini pii”. Il termine chassidismo, chassidico è poi passato nella filosofia religiosa ebraica moderna a indicare coloro che si dedicano con dedizione totale a YHWH. 1 Maccabei 2, 42: In quel tempo si unì con loro un gruppo degli Asidei, i forti di Israele, e quanti volevano mettersi a disposizione della legge (…).
4 hubur
netherworld (hab, ‘to rot, stink’, + ur2, ‘root; base’). Halloran: 114.
5 ash; ash-a; ash-she3
one; unique; only; alone (cf., dili). Halloran: 24.
ash-me
sparkle, glimmer; sundisk; star symbol; rosette – the shu-nir of Inanna (‘unique’ + ‘function, power’). Halloran: 24.
-m-
a verbal prefix theorized to a ventitive element, indicating motion towards the deictic center-. Halloran: 165.
ash; ash-a; ash-she3
one; unique; only; alone (cf., dili). Halloran: 24.
6 idim, edim
n., spring, underground water; weight, mass (ida2, ‘river’, + mu2, ‘to sprout, appear’). Halloran: 120.
7 Scrive Semerano: «Occorre notare che le idi, il plenilunio, doveva chiudersi il mese ed aprirsi l’altro mese antico; la voce etrusca itus richiama sum. itu, iti (mese); in quanto al senso di Iovis fiduciam, bisogna sentire in itus il valore di “segno ominoso”, “segno di favore”, e noi sappiamo che con quel nome gli Etruschi indicavano il giorno in cui il flamen, celebrando il rito, esplorava la volontà, il favore della divinità: ciò è confermato dall’ant. accado itum, ittu (omen, segno ominoso, segno, avvertimento, prova); -ittu: from id-tu, had two bases, itta- and idat etc.; cfr. infine ebr. idda, pl. t. (‘period, monthly courses’)». G. Semerano, Le origini della cultura europea. Vol. II Dizionari etimologici… Tomo II: Dizionario della lingua latina e di voci moderne, Olschki, Firenze, 1994: 431.
8 Abib (marzo-aprile), dopo l’esilio Nisan. (Cfr. Wikipedia).
9 “L’Amor che muove il sole e l’altre stelle”, Paradiso XXXIII, 145.
10 Dicembre, december, segnala che i mesi normali erano dieci. Gennaio-febbraio furono LA MER LA, attaccata dopo, nel calendario giuliano.
11 Gliene sono grato immensamente.
12 Hasid (in ebraico: חסיד, “pio”; plurale Hasidim, חסידים) è un appellativo onorifico ebraico, usato frequentemente come termine di eccezionale rispetto nei periodi talmudico e altomedievale. Nella letteratura rabbinica classica differisce da Tzadik - “giusto”, ma denota uno che va oltre i requisiti legali dell’osservanza rituale ed etica ebraica nella vita quotidiana. Il significato letterale di Hasid deriva da Chesed - “gentilezza”, l’espressione esteriore dell’amore per Dio e per gli altri. Questa devozione spirituale motiva la condotta di pio oltre i limiti quotidiani. La natura devozionale della sua descrizione si prestava ad alcuni movimenti ebraici nella storia essendo noti come Hasidim. Due di questi derivano dalla tradizione mistica ebraica, poiché potrebbe tendere alla pietà del legalismo.