Un’educazione non poteva considerarsi perfetta se non si era compiuto il proprio viaggio in Italia. E ciò si riassumeva in due parole: Grand Tour. Nobili o giovani di buona famiglia, letterati o artisti, dovevano percorrere nel XVIII-XIX secolo le bellezze della penisola (e non solo, dato che la Sicilia era gettonatissima) per completare il proprio itinerario di conoscenza e affinamento del gusto nel segno del bello e dell’antico, di cui l’Italia è sempre stata disseminata.
Al Grand Tour che tanto riempiva menti e cuori dei viaggiatori da altre terre viene dedicata una raffinatissima esposizione alle Gallerie d’Italia, museo di Intesa Sanpaolo di Milano, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica e in partnership con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo. Sono 130 opere provenienti da numerose collezioni private e pubbliche, una straordinaria miscellanea di dipinti, sculture e manufatti, ognuno dei quali preziosissimo. I nomi degli artisti sono fra i più famosi del tempo: Giovanni Battista Piranesi, Canaletto, Pompeo Batoni, Giovanni Volpato, Louise-Elisabeth Vigée Le Brun, Angelika Kauffmann, Jean-Auguste-Dominique Ingres, Luigi Valadier, Thèodore Géricault, Thomas Jones, Francesco Zuccarelli, Gaspar van Wittel et alii.
L’espressione Grand Tour fu usata per la prima volta nel 1697 nel volume di Lassel An Italian Voyage. Luoghi, come le città d’arte – Venezia, Firenze, Roma, Napoli – e paesaggi – le Alpi e gli Appennini, l’Etna e il Vesuvio – offrono occasioni infinite ai sensi e all’intelletto di quella colta e curiosa pletora di viaggiatori. In Italia si trova una commistione perfetta di questi elementi; Natura, Arte, Architettura, memorie del passato, il fascino delle rovine, e la dolcezza del clima, la venustà degli ambienti. Roma era, ça va sans dire, una delle mete privilegiate: classicità e cristianità, Rinascimento, Classicismo e Barocco. E, ancora, la Campania Felix, con la riscoperta di Pompei, Ercolano, Paestum e i suoi templi dorici, la Sicilia con le meraviglie di Siracusa, Segesta, Selinunte, Agrigento, Taormina. Ma anche la palladiana Vicenza, la sempre industriosa Milano, leonardesca “città d’acqua”, i laghi...
Una mostra che è un autentico viaggio: dalle cascate presso Terni al Colosseo, dai faraglioni di Aci Trezza al Canal Grande, dall’eruzione del Vesuvio al temporale su Cefalù, e tanti sono i ritratti di questi innamorati dell’Italia, uno fra tutti J.W. Goethe, o dei popolani: Anziana donna della campagna romana (1818-19 circa) di Théodore Géricault, Il saltarello notturno delle mozzatore a piazza Barberini (1821 circa) di Bartolomeo Pinelli, La chiromante o Buona ventura (1825) di Jean-Victor Schnetz, Pifferai davanti a una Madonna (1829) di Louis-Léopold Robert, Giovane pescatore napoletano che gioca con una tartaruga (1831-1833, scultura) di François Rude.
Non mancano statue e opere dell’antichità o altre estremamente originali come lo stupefacente Giornate romane di Michelangelo Barberi (1839, tavolo a mosaico, smalto su bronzo, mosaico romano, rilievo dorato e metallo fuso, altezza 79 cm, diametro 103 cm, dall’Ermitage).
Buon viaggio, visitatori-viaggiatori!
Alberto Figliolia
Grand Tour. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei a cura di Fernando Mazzocca, con Stefano Grandesso e Francesco Leone, coordinamento generale Gianfranco Brunelli. Fino al 27 marzo 2022. Gallerie d’Italia, Piazza della Scala 6, Milano (MM1 e MM3 Duomo).
Info: sito Internet www.gallerieditalia.com, e-mail info@gallerieditalia.com, numero verde 800167619.
Orari: indicati sul sito www.gallerieditalia.com.
Catalogo Edizioni Gallerie d’Italia/Skira