Sabato 5 febbraio in un cortile vicino alla più bella Piazza di Italia, e non troppo lontano anche da un negozio gioiello di fiori, ha preso forma, o forse l’ha persa! la performance ’SENZA TESTA SI VIVE?’ di Barbarah Katia Guglielmana.
L’artista ideatrice di @aforismana, disegni parlanti, ama realizzare messaggi telegrafici su temi sociali, osservati da angolazioni diverse, spesso inaspettate come questa dalla parte di una forbice e di teste che letteralmente cadevano a terra.
Una pianta ed un fiore in cartone grezzo sono stati tagliati e recisi, ad indicare l’interruzione della comunicazione tra corpo e testa, lo sciupio della bellezza, il taglio tra le pulsioni e l’organizzazione mentale, a rappresentare in un flash la violenza del gesto delle liti condominiali.
Una pianta ed un fiore tagliati con forza dalla stessa Guglielmana sono opere create a partire da cartoni riciclati, colorati in 4 tinte base: il verde, il rosso, il marrone e l’azzurro, in esse disegnato l’immancabile omettino, l’Aforismana, linea che richiama il Cavandoli e il Giacometti, e parola che richiama i grandi pensatori.
In questo tempo fatto di mesi, giorni, due anni ormai, di una vita domestica fattasi necessariamente più frequente si evidenzia l’aumento delle discussioni tra i condomini, che sfociano anche in aggressioni fisiche, senza differenza di contesto, e rispetto per le persone. La Guglielmana -anche come medico, osservando l’aumento di tali discussioni, ha voluto porre attenzione all’esasperazione di un conflitto che può sfiorire nella perdita della testa, per entrambi i contraenti, e ha voluto con SENZA TESTA SI VIVE? indicare il dialogo civile, che dovrebbe contraddistinguere l’essere umano dall’istinto di prevaricazione.
Alice Ravera