Domenica , 22 Dicembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Diario di bordo
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Guido Monti. Salvini & c., un po’ di coerenza non guasterebbe
20 Febbraio 2022
 

Le contraddizioni sono insite nella natura umana e trovano nella politica l’esempio più lampante. Emblema degli improvvisi e strumentali cambi d’opinione è il ‘capitano’ leghista Matteo Salvini che, non pago, di riscuotere indebitamente il vitalizio da europarlamentare malgrado abbia marcato visita spesso e volentieri nell’aula di Strasburgo, tanto per non smentire le proprie incoerenze si è reso protagonista di un voltafaccia tanto sorprendente quanto grossolano.

Sono trascorsi solo 5 anni da quando Salvini esaltava sui social l’accordo raggiunto fra la Lega e la Russia di Putin, che comprendeva diverse questioni ed era stato rivendicato con orgoglio dal leader leghista. Tra i vari punti dell’intesa era inclusa la fine delle sanzioni contro i russi, applicate dopo il conflitto con l’Ucraina iniziato esattamente otto anni fa. A detta della Lega questi provvedimenti erano costati all’Italia ben 5 miliardi di euro e migliaia di posti di lavoro. Il patto prevedeva pure la lotta all’immigrazione clandestina, uno dei cavalli di battaglia delle truppe salviniane. Ebbene, con un dietro front inaspettato, ora il Carroccio ha sposato posizioni diametralmente opposte e Salvini e c., nell’imminenza di un possibile attacco russo all’Ucraina, chiedono con forza al Parlamento europeo di prendere sollecite decisioni contro la Russia.

Non solo, in quanto a Strasburgo i leghisti hanno avuto la faccia tosta di definire la federazione russa ‘il regime di Putin’ e di incolpare l’Ue di ‘lasciare spazio all’ambiguità’ nei suoi rapporti con Mosca. Veemente è stato l’intervento di Marco Zanni (che anni addietro diede forfait a un convegno su scuola ed Europa organizzato a Sondrio), presidente del gruppo Identità e Democrazia di cui la Lega fa parte e responsabile leghista per gli affari esteri. Nel dibattito sulla crisi russo-ucraina Zanni ha preso la parola per affermare che “dobbiamo far sapere con convinzione all’Ucraina che l’Europa è pronta a tutto per proteggere la sua integrità territoriale e la propria libertà”. E ha aggiunto che “questi sono princìpi su cui non possiamo transigere e dobbiamo analizzare attentamente quali sono stati i nostri errori e come mai l’Europa non sia stata in grado, di fronte a questa crisi, di dare un messaggio concreto e unitario”. Peccato che lo stesso Zanni, non più di tre anni orsono, abbia abbandonato la trasmissione di una tv tedesca in seguito a un acceso confronto con un giornalista, guarda caso sul conflitto russo-ucraino. Allora Zanni aveva messo in rilievo che, sebbene ci fossero stati errori da ambo le parti, le sanzioni economiche non erano certo il mezzo migliore per far mutare le idee alla Russia. Quelle dei leghisti invece sono cambiate completamente, dando adito a maliziose interpretazioni ma anche a fondate valutazioni.

Che quella della compagnia salviniana sia una politica di bassa lega (con la elle minuscola) è ormai accertato dai fatti. Se errare è umano (sputare nel piatto europeo dove si è mangiato) continuare a farlo con un’Europa che ci elargisce i munifici fondi del Pnrrr diviene davvero diabolico.

 

Guido Monti, responsabile del
Comitato provinciale per l’Europa di Sondrio


Articoli correlati

  Asmae Dachan. Siria, cinque anni dall’inizio dell’offensiva russa
  Jardim. L'ossigeno di Putin
  Valter Vecellio. Il delicato e complesso risiko dietro la vicenda georgiana
  Garrincha. Il sogno di Putin
  Garrincha. Matrioska
  Carlo Forin. Ei fu
  Marco Pannella. Messaggio aperto per Silvio
  Mellana. Mosche e... moscerini
  Igor Boni. Per dire la sua nella crisi ucraina
  Omar Santana. Putin 1984
  Mellana. "Mani libere"
  Mellana. Affari d’Ucraina
  Jardim e le relazioni Usa – Russia
  L’attacco ad Israele di Hamas imita l’attacco di Putin all’Ucraina
  Carlo Forin. La morte di Gorbaciov ignorata
  Claudia Osmetti. Putin, Occidente avvisato mezzo salvato
  Mellana. La settimana con l’elmetto
  Omar Santana. Il tiro alla fune di Putin
  Matteo Mecacci. La spericolata politica estera di Berlusconi
  Garrincha. Sochi
  Carlo Forin. Memori di Chernobyl 26 aprile 1986
  Valter Vecellio: Boris Nemtsov, un altro che “non contava niente”
  Almor e Mellana. La settimana inimmaginabile
  Omar Santana. Le bandiere di Putin
  Mellana. Le scuse di Putin
  Valter Vecellio. La risorsa maggiore di Berlusconi è un PD senza proposte e iniziativa politica
  Guido Monti. Due 9 maggio molto diversi
  Guido Monti. Italexit se vince Meloni?
  Di Berlusconi, Veltroni, D’Alema. E del rischio di Putinismo. L’opinione di Zbigniew Brzezinski
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 71.0%
NO
 29.0%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy