Il gruppo terrorista di Hay’at Tahrir al-Sham ha aperto il fuoco e ucciso una donna a nord di Idlib. I fatti si sono svolti al posto di blocco di Deir Balut, controllato dalla formazione integralista legata ad al Qaeda, che tiene in ostaggio migliaia di civili inermi che vivono in condizioni di grande vulnerabilità. I miliziani hanno aperto il fuoco contro la donna, che trasportava del combustibile da un quartiere del nord di Aleppo verso Idlib.
Una piccola tanica, raccontano i testimoni che hanno denunciato il fatto, che avrebbe voluto portare verso casa, dove la aspettavano tre figli. Poco combustibile per scaldarsi e dei viveri da cucinare, ma i terroristi non hanno avuto nessuna pietà, colpendola direttamente alla testa. Decine di persone hanno così provato a protestare contro il posto di blocco e i miliziani, che però hanno aperto il fuoco anche contro di loro. L’artista Nermin Shaar le ha dedicato un’immagine (in allegato).
Nella giornata di giovedì 10 febbraio i miliziani della stessa formazione terrorista hanno aggredito e arrestato il giornalista Mohamed al Ismail (foto) che stava documentando la grave crisi umanitaria nei campi sfollati di Atmeh. Nella stessa operazione sono stati arrestati altri civili.
La situazione in tutto il nord ovest resta drammatica. I soldati turchi hanno aperto il fuoco e provocato la morte di Rashid al Refaiy, un sedicenne sfollato vicino al campo di Badama, nel villaggio di Ain al Bayada.
Asmae Dachan
(da Diario di Siria, 10 febbraio 2022)