Da tempo cercavo di capire da cosa fosse stata causata la mia acrimonia, per usare un pacato eufemismo, nei confronti degli esageratamente ricchi. Ho cercato di capire se la mia fosse solo invidia. Mi si creda, no, non è nella mia natura. Essere straricco non mi farebbe disegnare meglio di quanto, purtroppo, faccia, che è quello a cui mi piace dedicarmi. Ma, proprio pensando al disegno, mi è venuta l’illuminazione.
È stato Walt Disney! Sì, certamente! È stato il suo avido, tirchio, gretto e pertanto odioso Paperon de’ Paperoni che me li ha fatti detestare ben prima di Karl Marx.
Il fatto curioso è che, ne sono certo, non sono il solo ad aver ricevuto questa sorta di messaggio subliminale da parte di Disney il quale, di suo, era pure un agente dell’FBI incaricato di denunciare i filocomunisti del mondo del cinema. E mentre faceva la spia, si faceva autogol con Zio Paperone.
Non abbastanza, si dirà. È vero, ma una volta capito il meccanismo forse, invece dei soliti, inutili volantini, distribuire le storie di Zio Paperone potrebbe aiutare a cambiare in meglio le cose…