Per le edizioni My Monkey è appena uscito il primo numero della rivista L’ARGINE fondata da Pierantonio Tanzola e Andrés David Carrara con Giorgio Macii e Carla Tanzola. Una rivista che al tatto e allo sguardo si presenta raffinatissima. Raffinatissima per la sua copertina di un giallo luminoso, a richiamare la luce che attraversa lo spazio e il tempo, quella luce che ci indica e porta all’essenza di eventi e fenomeni da cui siamo quotidianamente circondati. Perché è solo così, arrivando ad averne consapevolezza, e coscienza, che si può porre un argine. Un argine alla tecnica e al mercato di questa nostra epoca in cui, come sottolinea Pierantonio Tanzola nel suo editoriale, “è evidente che […] ciò che dovrebbe essere mezzo è diventato il fine ultimo, perdendo di vista valori sostanziali che possono donare benessere e democrazia sostenendo la civiltà”. Non solo. Il sistema in cui ci troviamo a vivere, improntato sul qui ed ora, ci fa perdere il significato vero del vivere ogni istante nella sua profondità, e “interpreta – continua Pierantonio Tanzola – il carpe diem come esistenza meramente materiale, tralasciando il vero significato del cogliere l’attimo come crescita spirituale e culturale”.
Da qui il progetto. Un argine che abbia un’identità, forte perché autentica. Un argine che si sonda. Che si fa sensibilità. Atto che smuove e mette in discussione. Che contiene prorompendo perché è creatività e spirito critico. Perché è quell’interiorità che si spalanca per generare non risposte ma domande con cui confrontarsi e su cui confrontarsi. Mai un monologo, quindi, ma sempre un dialogo.
Dialogo come punto di partenza e come uno dei pilastri di questa rivista. Tutto qui è dialogo, dialogo che è idea e il rovescio dell’idea. Dialogo in cui chi partecipa e viene chiamato a partecipare si fa dono della sua quota di vita e coscienza e il cui volto ci viene svelato dai preziosi ritratti di Nicola Nannini.
Dialogano, dunque, immagini e parole. E dialogano le strade e gli edifici di Padova Multan e New York fotografati da Marco Introini. Dialogano tra di loro mostrandosi in nuda essenza, perché ciò che vediamo non sono fotografie, è riduttivo definirle così, sono l’anima di palazzi monumenti e strade che esistono in se stessi, per se stessi, che ci parlano di sé ma anche dell’uomo e della storia che li ha fondati e continuamente li attraversa.
E queste essenze di Marco Introini si modulano e misurano con le parole e le riflessioni, con il pensiero, i dubbi e le domande con cui su queste pagine si confrontano Pierantonio Tanzola e Tiziano Fratus, e poi Silvio e Pietro Lacasella. Occasioni e opportunità di conoscere e di conoscerci guardando e facendo nostre Multan e New York, le parole del racconto di Silvia Bottani e le riflessioni sulla magia rinascimentale della giovanissima Francesca Fabris.
La forza dialettica. Quel movimento che è crescita e si fa crescita. Movimento, abbiamo detto. Ma non è una contraddizione? Un argine non dovrebbe essere statico per essere solido? In linea generale, sì, dovrebbe. Ma non è questo il caso. Questo argine, quello di Pierantonio di Andrés David Carrara, di Giorgio Macii e Carla Tanzola, fonda la sua solidità nel saper fare e creare resistenza. Una resistenza che si crea, che si struttura, con immagini e inchiostro, con la parola e l’occhio che buca e infrange l’obiettivo della macchina fotografica. Ossia: con il pensiero e la coscienza. E una resistenza che si nutre di pensiero e coscienza è una resistenza in cui il movimento è insito e imprescindibile. Puro e autentico. L’unico (forse) davvero affidabile per resistere in questa nostra epoca.
Nel sito www.mymonkeyedizioni.com un anticipo della rivista L’ARGINE e gli altri progetti editoriali che Andrés David Carrara realizza con le sue edizioni My Monkey.
Silvia Comoglio
L’ARGINE di Pierantonio Tanzola, Andrés David Carrara, Giorgio Macii e Carla Tanzola, Anno I, n° 1