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Olocausto e Covid-19. Quale relazione? 
di Giuseppina Rando
21 Gennaio 2022
 

...Nessuna relazione, soltanto un pericoloso paragone!

Nessuna relazione per uomini e donne dalle menti libere e razionali, consapevoli ed esperti di documenti storici riguardanti la persecuzione degli Ebrei, secondo le teorie di Hitler, un popolo di razza malefica da eliminare.

Nessuna relazione se l’antisemitismo oggi fosse del tutto scomparso.

Ma non è scomparso: è presente ancora (purtroppo!) una forma di avversione nei confronti dell’ebraismo tanto in Europa quanto negli Stati Uniti come si evince dagli episodi di quotidiana intolleranza o violenza riportati dalle cronache.

Tra qualche giorno, il 27 gennaio come stabilito nel 2005 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, avverrà la commemorazione delle vittime dell’Olocausto, momento “eccezionale” della Storia che ha visto quindici milioni di morti in pochi anni, tra cui 5-6 milioni di ebrei, di entrambi i sessi e di tutte le età.

Era infatti il 27 gennaio del 1945 quando le truppe dell’Armata Rossa entrarono nel campo di sterminio di Auschwitz e ne scoprirono la “vergogna”.

Per l’Europa liberata, ma ridotta in macerie, si rese subito necessario un programma di trasformazioni e innovazioni di carattere politico, sociale, economico e culturale, in gran parte realizzato.

Stupisce ed indigna ancor più oggi, in corso di Pandemia da Covid-19, apprendere che le restrizioni adottate contro il Coronavirus vengano paragonate all’Olocausto.

Una trovata demenziale dei No-vax di tutto il mondo.

Anche in Italia, in Trentino, in Piemonte, praticamente in tutte le piazze no-vax si sono esibiti “soggetti” vestiti come gli internati del lager o con le stelle di David appuntate sugli abiti in un insensato paragone tra chi ha paura di farsi vaccinare e protesta contro le regole anti-Covid e chi è stato torturato, massacrato, sterminato durante l'Olocausto.

Qualcosa di talmente stupido da sembrare assurdo; ma, laddove l'intelligenza non arriva, a un certo punto servono le leggi e allora ecco che in Germania chi paragonerà le restrizioni anti-Covid alla Shoah rischierà una condanna per aver minimizzato lo sterminio degli ebrei.

Inaccettabili inoltre altri insultanti messaggi negazionisti che creano un pericoloso, quanto improprio, parallelo tra le norme che cercano di salvare più vite possibili alla mostruosa barbarie nazista.

La gente veniva uccisa nelle camere a gas, oggi le persone vengono gasate attraverso le mascherine!” si leggeva qualche mese addietro su un cartellone no-vax.

Si potrebbe definire il Trionfo dell’ignoranza se oggi si diffondono insulse teorie secondo le quali “…gli ebrei sono responsabili della pandemia e che, con il vaccino, cercano di dominare il mondo”…

A nulla, dunque, sarebbero valse le testimonianze dei sopravvissuti alla Shoah come quelle di Liliana Segre, Primo Levi, Edith Bruck e le storie di tanti altri scampati allo sterminio i cui volti sono divenuti familiari a milioni di italiani, grazie al documentario/film di Walter Veltroni, Tutto davanti a questi occhi, prodotto da Sky e Palomar e trasmesso sui principali canali TV nella giornata della Memoria del 2018. Indimenticabile il racconto di Sami Modiano (foto), deportato da Rodi a 13 anni con il padre e la sorella, che morirono nel lager, e infine redivivo dal campo di Birkenau.

A che vale ricordare se l’odio e la cieca violenza continuano a mietere vittime?

Non esiste e – forse – mai esisterà un vaccino contro l’ignoranza, la grettezza e la miseria morale.

La storia insegna che la storia non insegna nulla” scriveva Alessandro Manzoni e… L'esperienza insegna che gli uomini dall’esperienza non hanno mai imparato nulla…” ripeteva George Bernard Shaw.

Le prepotenze, la brutalità e le guerre continuano ad assalirci in forme sempre diverse, ora subdole ora manifeste.

La vita dell’uomo appare sempre più segnata radicalmente dal male e non solo quello esistenziale legato alla fragilità e al limite dell’essenza stessa dell’uomo.

Il problema del male, che filosofi e teologi di ogni epoca, hanno dibattuto e argomentato, appare sempre molto più ampio e complesso, ha origini oscure e non credo possa mai risolversi, in quanto legato al soggetto uomo e al suo essere unico, alla sua libertà di scegliere tra il Bene e il Male.

 

Giuseppina Rando


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