L’Impresentabile. Sono sicuro (ma sto facendo anche un antico gesto apotropaico) che non succederà. Ma se dovesse essere eletto Presidente della Repubblica l’Impresentabile, giuro, entro in clandestinità e mi dedico alla guerriglia satirica per ogni giorno di quel che resta della mia vita o della vita dell’Impresentabile. Disegnerò sui muri il presidenziale pisello con pompetta, gli restituirò le corna fatte in fotografie ufficiali e ogni volgarità vomitata a far irridere l’Italia.
Spero che molti colleghi vorranno seguirmi. Ne conosco alcuni che sanno maneggiare i loro pennarelli mille volte meglio di quanto sapessero fare i Tupamaros con i kalashnikov. Se non lo seppellirà una risata lo farà il ridicolo. Ho anche già preso contatti con gli amici di Charlie Hebdo per una copertina amuse-bouche. Non aspettano altro e poi sono belli caldi, allenandosi ogni settimana su Macron.