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Elogi del Vaticano alla lealtà italiana nel rispettare gli accordi 
Come potrebbe essere il contrario... L'Italia va anche oltre...
11 Febbraio 2007
 

In occasione dell'anniversario della stipula dei Patti Lateranesi (11 febbraio 1929), lo Stato del Vaticano fa sapere che «occorre ancora una volta dare atto all'Italia di una lungimirante disponibilità da una soluzione solida, capace di durare nel tempo per la questione romana, e al tempo stesso di leale e piena coerenza, anno dopo anno, decennio dopo decennio, nel proprio impegno di quanto convenuto con la Santa Sede, in uno spirito di rispettosa collaborazione reciproca».

Ci domandiamo come il Vaticano potrebbe dire altro, vista la situazione economica di questi rapporti e la situazione legislativa e sociale del nostro Paese. Ne siamo lieti per il Vaticano e, in un certo senso, anche per il nostro Stato, ché rispetta gli accordi con un altro Stato estero, accordi che quest'ultimo molto spesso non rispetta coi propri amministrati.

Il plauso del Vaticano non ci sorprende, perché lo Stato italiano gli dà molto di più di quanto stabilito negli accordi, dove, la parte del leone è quella dell'otto per mille.(1)

  • È per caso previsto negli accordi che gli insegnanti di religione cattolica abbiano differenze retributive maggiori degli altri insegnanti?

  • È per caso previsto che il Parlamento italiano si faccia dettare dal Vaticano il proprio comportamento per buona parte delle proprie leggi?

  • È per caso previsto che lo Stato italiano impedisca di fatto che le scuole private possano essere altro da quelle cattoliche romane?

Ci fermiamo qui, anche se gli esempi potrebbero essere a iosa, ma crediamo di aver fatto capire di cosa stiamo parlando.

Anche noi vogliamo ricordare l'11 febbraio e lo facciamo in questo modo.

Abbiamo un profondo rispetto della religiosità degli individui e del loro desiderio e necessità di aggregarsi, e siamo in prima fila nel chiedere che lo Stato avvantaggi tutte le forme di aggregazione che diano serenità e forza agli individui, perché siano cittadini migliori. Ma non ci conforta il fatto che lo Stato italiano lo faccia quasi esclusivamente per una religione e anche strabordando dai propri impegni, soprattutto quelli presi nei confronti dei propri contribuenti.

 

Vincenzo Donvito

presidente Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori)

 

 

(1) Qui un nostro specifico dossier, che documenta quanti soldi lo Stato versa alla Chiesa cattolica romana, anche oltre gli impegni che gli sono demandati da coloro che indicano nella denuncia dei redditi il contributo per questa chiesa.


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