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Annagloria Del Piano. Gemellaggio Sondrio - Săo Mateus: Rapporto alla fine di questo 2021 
Dopo quasi due anni di pandemia, il punto su situazioni e progetti in Brasile e a São Mateus
03 Dicembre 2021
 

Era da due anni che si aspettava questo momento: l’occasione di poterci incontrare e dare notizie sulla situazione, in tempi di pandemia, in Brasile e a São Mateus in particolare!” Questo il saluto accogliente con cui Manuel Marelli, presidente dell’associazione A dança da Vida, per il gemellaggio tra il capoluogo sondriese e la città di São Mateus, ha salutato i presenti alla conferenza di sabato 26 novembre scorso a Sondrio. Le attività dell’associazione non si sono mai fermate, i progetti sono stati portati avanti e monitorati, ma come facilmente comprensibile sono stati anni faticosi, molto duri per gli amici brasiliani, anche se il loro motto è che la vita è più forte del covid e non si ferma. Presente anche il vice sindaco Grillo Della Berta, che ha rimarcato la grande dedizione dei fondatori, Maria Donati e Francesco Racchetti, mai venuta meno e fonte, negli anni, di sempre nuove collaborazioni e occasioni per ampliare le possibilità di intervento a São Mateus. Un grazie rilanciato subito dagli interessati a quanti, anche con piccoli contributi di ogni genere (tempo, offerte, partecipazione alle iniziative ecc.) sono stati e continuano a essere vicini al gemellaggio. E naturalmente agli abitanti stessi della città brasiliana, che restano i principali protagonisti.

I dati ufficiali, governativi, parlano di oltre 600.000 morti per covid finora in Brasile… Si tratta in realtà di numeri assai difficili da ritenere univoci e validi in quanto tali, anche solo tenendo presente il grave problema della mancanza di registrazione all’anagrafe di un’alta percentuale della popolazione, una moltitudine di esseri umani che per lo Stato sono letteralmente invisibili e che vanno a coincidere inevitabilmente con i più poveri ed emarginati.

Si calcola che in Brasile, su 213 milioni di abitanti, ben cinquanta milioni vivano in condizioni di assoluta miseria; 116 milioni in condizioni di insicurezza alimentare… il che significa non avere di che sfamarsi e sfamare i propri figli, con certezza, ogni giorno. A fronte di tutto ciò, il costo della vita è aumentato tantissimo, cosa verificabile soprattutto analizzando il prezzo degli alimenti di prima necessità (riso e fagioli, praticamente l’alimentazione tipica brasiliana) e del gas, usato quotidianamente, con la modalità delle bombole, in particolar modo nelle favelas.

Gli aiuti, messi in campo dal governo Bolsonaro, sono diminuiti di più della metà e vanno a raggiungere solo quindici milioni circa di poveri. La criminalità è altissima, come sempre accade quando tutta la rete sociale si sfalda e l’economia è allo sfascio… Gli omicidi all’anno in Brasile sono nell’ordine dei 50.000 e avvengono soprattutto tra i giovani (prima causa di morte per i ragazzi fra i 15 e i 29 anni, per conflitti interni a bande criminali, ma anche con la polizia).

Un altro punto su cui fermare l’attenzione, come riportato da Francesco Racchetti, dopo il precedente report di informazioni sulla situazione odierna brasiliana, è lo stato delle cose in Amazzonia. La deforestazione selvaggia continua indisturbata: la strenua difesa della proprietà terriera privata ha portato nei secoli, si può dire, alla forma subdola di un incontrollato latifondismo. Il Governo elargisce concessioni senza occuparsi della difesa dei diritti delle popolazioni indigene (spesso strappate alle terre e ai villaggi anche con estrema brutalità) e nemmeno della difesa ambientale dell’Amazzonia, patrimonio di tutta l’umanità. Latifondi di uno o due milioni di ettari, quando non molto più ampi, vengono così destinati a coltivazioni immense (soprattutto di soia, per foraggi per bestiame e ancor di più per biocarburanti) oppure diventano immensi parchi di pannelli solari, o ancora, vengono attraversati da ferrovie - che deturpano il territorio e inquinano fortemente, distruggendo realtà locali - per il trasporto rapido di risorse minerarie ottenute dallo sfruttamento indiscriminato dei vari siti sparsi in abbondanza su quest’area immensa. Anche l’acqua, risorsa preziosissima e che dovrebbe essere di tutti, è patrimonio di aziende e multinazionali, che si arricchiscono sottraendone l’uso, realizzando bacini, chiuse e dighe, senza alcun criterio eco sostenibile.

Il risultato di tutto ciò è l’abbandono delle campagne da parte delle popolazioni rurali vessate e impoverite, con conseguente inurbamento nelle grandi città del Brasile e ovviamente nelle favelas…

In un quadro così drammatico si inserisce, dunque, l’attività dell’associazione e lo scopo principe del gemellaggio fra Sondrio e São Mateus.

Un progetto che ha continuato a dare molto frutto è quello legato al Centro Ricostruire la Vita, che ha festeggiato il suo quindicesimo anniversario, notizia rimarcata anche dalla stampa locale, quindi davvero assurta a grande interesse per la cittadinanza tutta di São Mateus. Al Centro, negli ultimi due anni coincisi con la pandemia e quindi con esigenze davvero strabordanti, sono stati seguiti ben più dei consueti 40 bambini, che hanno evitato così - quotidianamente - di trascorrere l’intera giornata nelle baracche delle favelas, per lo più senza accudimento ed esposti a tutti i pericoli connessi. Qui hanno, invece, ricevuto stimoli e attenzione: la cura che ogni bambino merita. Inoltre, il Centro ha funzionato come luogo ideale per l’assegnazione di viveri, in collaborazione anche con un supermercato locale. Non sono mancate, e queste sono le meraviglie del popolo brasiliano, le occasioni di aiuto tra poveri… consegne di prodotti agricoli, coltivati da famiglie e cooperative che lottano strenuamente per resistere nei territori che le grandi aziende vorrebbero loro sottrarre, donati a chi sta peggio, con riconoscenza per l’aiuto ricevuto in passato dal Centro, in un’altalena di solidarietà che insegna più di mille parole o promesse.

Sul fronte dei giovani, l’associazione continua il suo impegno annuale all’assegnazione di dodici borse di studio a ragazzi meritevoli. Quest’anno, grazie all’elargizione in memoria di un congiunto morto per covid da parte di una famiglia valtellinese, si è potuta aggiungere una tredicesima assegnazione.

Si tratta di investimenti per il futuro; questi giovani hanno un senso di riconoscenza davvero enorme, sanno che la loro vita grazie alla possibilità di studiare, prenderà la strada giusta, quella, appunto, che contemplerà per loro un futuro con delle prospettive, altrimenti inesistenti. Molti di loro, laureatisi, tornano ad aiutare nei progetti del Centro o dell’associazione: si tratta di pedagogisti, psicologi, ingegneri, farmacisti…

Il Calendario, che è diventato un appuntamento fisso dell’associazione, come ben sanno i sondriesi, per il prossimo 2022 è corredato dalle fotografie di uno di questi giovani laureati, Raphael, che con lo sguardo di chi ha vissuto quella realtà ha saputo fermare in scatti colorati e vitali tutta la forza e la dolcezza del popolo del Brasile.

Il cerino sfregato nel buio fa più luce di quel che vediamo”, hanno cantato durante la serata i musicisti presenti, gli amici della Compagnia Solidale. E c’è da crederci, anche ascoltando le parole commosse nell’intervento della signora Marta che ha condiviso la sua storia di immigrata da un Paese poverissimo, poi con la possibilità - in Italia - di studiare e costruire il suo futuro, che mai dimentica la possibilità più grande: la libertà di poter, oggi, dare un aiuto agli altri, ricordando quella bambina che sognava, senza mai averla avuta, una bambola da coccolare tra le braccia.

 

Annagloria Del Piano

 

 

Per l’acquisto dei Calendari rivolgersi alla Bottega del Commercio Equo e Solidale, via Piazzi – Sondrio

Per donazioni, detraibili dalle imposte, con la dicitura “Elargizione liberale”:

- Banca Popolare di Sondrio – IBAN  IT84 K056 9611 0000 0004 0600 X54

- Credito Valtellinese – IBAN  IT14 K052 1611 0100 0000 0012 473


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