La gigantesca pelosa mano di King Kong... può stringere mortalmente, può carezzare con morbidezza: Jessica Lange lo sapeva benissimo. Oggi possiamo vedere anche noi la mano meccanica, dallo stupefacente realismo, dell’enorme sventurato bestione protagonista del film per i cui effetti speciali Carlo Rambaldi conquistò il primo dei suoi tre Premi Oscar (gli altri due con E.T. e Alien). Basta andare alla Cineteca Milano MIC, luogo magico di proiezioni, vera fabbrica dei sogni, con un museo bellissimo, in cui perdere felicemente occhi, mente e cuore, e, fino al 9 gennaio, una mostra dedicata a King Kong e al mago Rambaldi.
La Cineteca Milano potrà da oggi in poi godere, per volere della famiglia di Rambaldi, di tutto il prezioso “armamentario” di quel genio che Carlo, classe 1925, fu, a buon diritto uno degli artefici del nostro immaginario collettivo. Nell’esposizione “Nella mano di King Kong”, allestita negli ambienti del MIC di viale Fulvio Testi 121-Milano, potendo quindi vagare fra le altre meraviglie – manifesti d’epoca, cineprese d’antan, “cristalli luminosi” che, posti sopra un lettore, aprono squarci dell’Italia di oltre cent’anni fa, polyrama, stereoscopi e zootropi e millanta – si potranno ammirare le riproduzioni dei disegni che man mano fissavano il progetto affidato a Rambaldi, quasi un tragitto leonardesco, le tempere originali raffiguranti i primati che lui andava a vedere, per osservarne espressioni, sguardo e mimica, allo zoo di San Diego (vi si trovava anche un esemplare di gorilla di montagna di nome Bun) – ritratti di rara perfezione formale, di una precisione e vivezza incredibili –, la cassa contenente i suoi strumenti – sapeva riparare e rifare tutto con le sue mani d’oro (era un geometra, laureatosi poi all’Accademia di Belle Arti di Bologna – o la sedia che usava sul set. E, poi... video di vario genere, atti a ricostruire la storia della celeberrima pellicola; diapositive; la Kong Sharingbox, per scattarsi una foto, condivisibile sui social, avendo al proprio fianco il maestoso Kong; la Lavagna luminosa, con i poster ispirati alla rassegna dedicata al gigante della giungla, che si possono firmare/personalizzare e inviare alla propria mail. E ancora... il Videogame Arcade-Donkey Kong; la sala dedicata alla sonorizzazione e al doppiaggio, in cui ci si potrà divertire a doppiare/reinterpretare Jessica Lange o Jeff Bridges (e spedirsi il tutto via mail); la sala della virtual reality. A conclusione del percorso, come detto, la mano di King Kong (tutto quanto era altro 13 metri): 6 metri di lunghezza, 2 metri di altezza, 750 kg di peso. Che brivido stare in quella mano!
Scrivono Daniela Rambaldi e Matteo Pavesi, direttore della Cineteca Milano: “Oggi è tempo di ritornare a sognare, di recuperare la bellezza del grande cinema e questa mostra è un invito a tuffarsi nel fantastico. La mano di King Kong è considerata un reperto cinematografico storico di grandissimo valore, capace di raccontare di un cinema pensato in grande, universale, scolpito nella memoria cinematografica […] Sui 13 metri di questa creatura si aggrappano i nostri sogni e le nostre paure, King Kong è un totem e un tabù, è furia animale ma anche intima grazia con le sue lacrime a chiusura del film, è un gigante immortale che continua a vivere fuori della pellicola e dentro ai nostri sogni di spettatori”.
Ovviamente vi è poi tutto il ciclo delle proiezioni dell’omonima rassegna: da The Circus di Charlie Chaplin a, naturalmente, King Kong nelle sue varie esplorazioni autoriali, da 2001: Odissea nello spazio a The Cameraman con Buster Keaton, da Tarzan a Madagascar, da Il mondo perduto (film del 1925) a Il libro della Giungla et cetera. I film muti hanno il virtuoso e suggestivo accompagnamento pianistico dal vivo affidato a Francesca Badalini e Antonio Zambrini.
Ultima digressione... Nel programma si trova anche una pellicola del 1913: Le avventure straordinarissime di Saturnino Farandola. Un film in copia unica, restaurata dalla Cineteca Milano e proiettata l’1 novembre. 57’ minuti di avventura e surrealtà ed esotismo e poesia, con Marcel Fabre e la prorompente Nilde Baracchi, autentica pin-up (molto vestita) ante litteram: dall’Isola delle scimmie ai mari solcati con un veliero, dallo scontro con i pirati all’elefante bianco del Siam rubato al sultano, dal Nilo alle cascate del Niagara, da Castoropoli (la città dei castori) alla balena/leviatano che inghiotte la bella, dallo scienziato pazzo alla battaglia fra aerostati. Dire magnifico... è poco! Un concentrato di fantasia senza pari.
E ricordatevi che... Nella mano di King Kong si può essere molto sicuri! Avvertenza per gli adulti: potreste divertirvi più dei bambini, fate attenzione!
Alberto Figliolia
Nella mano di King Kong. Cineteca Milano MIC, viale Fulvio Testi 121, Milano (MM5 Bicocca). Tel. 02 87242114, mic@cinetecamilano.it, www.cinetecamilano.it.
Orario: da martedì a domenica dalle 15 alle 19. Biglietti in prevendita sul sito www.cinetecamilano.it.