Paesaggista dell’interiore, dell’intimo. Esploratrice delle geografie dell’anima e acuta osservatrice della realtà quotidiana nel suo placido o drammatico divenire. E ritrattista senza pari, contro qualsivoglia rischio di aneddotica. E, ancora, la forza primigenia dell’eros: carnale, sensuale, fecondo principio, pulsazione senza tempo e, nel contempo, specchio di una rara tensione spirituale. Con un segno inimitabile, prezioso sedimento di tutte le sue esperienze e di ininterrotti studi e sperimentazioni: un’essenzialità di linee e colori su sfondi neutri, che tuttavia mai neutri sono, ciò che ancor più pone in risalto la riproduzione, l’immagine. Iconica e splendida Wanda Guanella, settantasette anni di intatto stupore e meraviglia, enfant prodige capace di evolversi sempre, lungo un sentiero di continua temperie (e tempesta) del pensiero creativo, per uno stile mai artefatto: malinconica e vitalistica, dolente, ipersensibile e generosa nello spendere la sua arte, nel dono che ne fa a tutti noi (importante anche l’impegno sociale nel mondo dei disabili).
“Volti e profili di Bregaglia” è il titolo della nuova mostra dell’artista presso la Galleria Il Salice, nella piccola e magnifica Castasegna, là dove inizia la parte svizzera della Bregaglia, là dove era il più grande castagneto d’Europa e invero la Natura qui, armonizzata con l’intelligente e rispettoso lavoro dell’uomo, rallegra la vista e prende ancora l’anima. È la valle di Varlin e Giacometti, per intenderci. E l’artista chiavennasca, sospesa fra Italia ed Elvezia, ben ne rappresenta gli umori popolari, le suggestioni culturali, i valori ambientali – quanto è giusto parlare di genius loci! – dalla bellezza smisurata sino a penetrare le fibre dell’essere. Fino al 23 ottobre 2021, dal mercoledì al sabato (ore 15:30-17:30) oppure su appuntamento (via Principale 43, Castasegna, tel. +41 818221875, e-mail info@galleria-il-salice.com, sito Internet www.galleria-il-salice.com) si potrà ammirare l’esposizione.
Castasegna, borgo delizioso, come detto, in quella Val Bregaglia che con la Valchiavenna e l’Engadina ha il crisma dello spartiacque d’Europa, crocevia del vecchio continente – vedi Segantini e Nietzsche – coi suoi silenzi è una quinta perfetta per immergersi nell’universo di Wanda. A dire il vero, oltre che nella Galleria citata la mostra ha un secondo luogo in un locale posto di fronte alla sede principale: da visitare ambedue i siti.
Si è giustamente scritto della magistrale abilità di Wanda nel ritrarre volti da cui la luce estrae i sentimenti che albergano nel profondo: sofferenza, attesa, speranza mai doma o incognite vibrazioni; gente comune, contadini filosofi, madri; i visi degli anziani nelle cui rughe, strade dei giorni nel rosario degli anni, è inciso ogni caso dell’esistere, che sia foriero di gioia o travaglio. E anche le prove che virano dal figurativo all’astrazione pura colpiscono per le segrete armonie che ne trapelano: curve astrali, dolci abissi, orizzonti oceanici... Perché ci si smarrisce, felicemente, nella pittura della Guanella: per cogliere la complessità della vita-la semplicità della vita. Le sue pennellate, i “graffi”, le delicate colature, i fini tratteggi, la sapienza nell’uso del materiale, il moto delle mani, stazione d’arrivo del cuore e della mente, come dono ancestrale a catturare caratteri e tipi e atmosfere, disperazioni e aspirazioni... per svelare l’insondabile mistero.
Alberto Figliolia