Respinto dal Tar Lazio, in via provvisoria, il ricorso presentato dal Comune di Albano sulla riapertura della discarica: la domanda cautelare “non è assistita da periculum in mora”. Fermo restando che “è comprovata la gravità dell’emergenza connessa alla gestione dei rifiuti da parte della Città metropolitana”
Dopo l’ennesimo incontro a vuoto del 3 settembre alla Regione Lazio e la sentenza del Tar in prima battuta, la marcia prosegue spedita: presidio permanente e manifestazione ad Albano
Secondo mese di presidio permanente alla discarica di Albano e bastonate a volontà. Ma non c’è scelta, e allora bisogna resistere. Per tanti e tanti sacrosanti motivi già troppe volte elencati e sempre in fase di aggravamento che obbligano a non gettare la spugna. Buttando giù bocconi di fiele e mantenendo i nervi saldi e la mente lucida.
Sennò può succedere pure che ti danno il foglio di via. Perché stai lì a difendere una causa semplicemente giusta, contro gli attacchi di chi non conosce legge e tantomeno umanità.
Che altro di brutto è accaduto nelle ultime ore a Roncigliano? Niente di nuovo, tutto già previsto. Perché è così che funziona, a tortura lenta e sistematica, tanto dall’altra parte ci si dà il cambio, è tutto un andirivieni di ‘responsabili’ bene inquadrati e mobili come ventarole.
E la news è che il Tar del Lazio ha respinto con ordinanza del 6 settembre 2021 la richiesta di domanda cautelare per la chiusura della discarica di Roncigliano, presentata dall’Amministrazione del Comune di Albano Laziale. Ma non in via definitiva, ci si tornerà sopra dopo le elezioni di Roma.
Pertanto la marcia prosegue.
Venerdì 10 settembre tutti in Piazza San Pietro ad Albano Laziale, manifestazione contro la discarica organizzata dal Coordinamento contro l’inceneritore di Albano.
Maria Lanciotti
(da Controluce.it, 08/09/2021)