“Questa lotta non finisce domani. Siamo tutti parte lesa. La forza popolare deve farsi sentire”. Il drammatico appello lanciato sabato scorso 7 agosto da alcuni esponenti del Coordinamento No Inc dai microfoni del Mercato Contadino Biologico Roma e Castelli Romani, non è stato disatteso. Poche semplici parole arrivate a segno che chiamano la cittadinanza tutta a fare barriera contro l’ennesima, gravissima aggressione di un mostro insaziabile che si pasce delle sue stesse vittime. Una voce che scuote e si unisce a tante altre, in continua crescita, creando una sorta di amplificazione a largo spettro che non lascia via di fuga a chi della vecchia e insoluta questione è tenuto ad occuparsi, e qualcosa alla fine si muove.
Quindi non solo rintocchi di campane a morto ‒ provenienti da una cassa acustica e non da qualche vicino campanile ‒ ma la voce forte di tanti amministratori e rappresentanti di varie sigle che non stanno più al giogo della Città di Roma, silenti e passivi, e anche il provvidenziale intervento di padre Franco Bottoni della chiesa di Cecchina e di don Antonio Salimbeni, parroco di Albano Cancelliera e Ariccia Fontana di Papa.
Intanto da lunedì 9 agosto i dodici Tir carichi di rifiuti romani destinati alla discarica di Albano sono fermi a Malagrotta, e anche ieri sito chiuso, nessun Tir in vista, mentre chi di dovere ‒ Asl Roma 6 e ARPA Lazio ‒ procedeva a ulteriori sopralluoghi per verificare, dopo una prima ispezione, eventuali irregolarità anche per quanto riguarda le condizioni di sicurezza sul lavoro.
Un momento di tregua che si vive col fiato sospeso, senza mai abbassare la guardia, senza mai lasciare la postazione, e che precede forse il riaccendersi di una battaglia sempre più aspra, considerando che Roma ‒ alla disperata ‒ si sta agguerrendo sempre di più.
Ma anche un momento di tregua per riguardare al già fatto, ai tanti risultati ottenuti, sventato ‒ nell’ottobre 2010 ‒ il progetto dell’inceneritore di Albano nella discarica di Roncigliano, tutto sotto lo sventolio delle bandierine No Inc, un coordinamento che nasce spontaneo e altamente motivato, a difesa del territorio e della sua gente, apertissimo ad ogni ingresso benigno, mai cedevole ad alcuna provocazione gratuita o strumentale, ma anche emblema di lotta contro ogni nocività, a scopo di lucro e fuorilegge, in qualunque luogo e modalità si presenti.
La mobilitazione continua.
Maria Lanciotti