Marina Pierri
Guendalina e altre donne
Ibiskos Editrice Risolo, 2009, pp. 90, € 10
Le donne raccontate da Marina Pierri sembrano riempire il cielo piuttosto che esserne la metà, donne “che riempiono la vita di parole, pensieri, coraggio e allegria”, donne sempre in movimento, in travaglio e fermento, in perenne gestione di qualcosa che solo loro sanno, più per le vie del cuore che della ragione, e sembra che il loro sentire non fallisca mai, o quasi mai, conoscenza ignota tramandata dalle ave e destinata alle eredi, in una catena di ferro e fiori di cui portano scorie e profumi con la regalità che le contraddistingue qualunque sia il ruolo che ricoprono, lo spazio che occupano, le vie che percorrono.
La Pierri non fa sconti alle donne, ne annovera qualità e difetti, vizi e virtù, coraggio e debolezze tracciandone l’identikit in tono neutrale, quasi distaccato, quasi fuori dal genere, ma poi diventa una di loro, una fra tante, quando dovranno fare quadrato attorno ad una di esse che dovrà vedersela con un nemico spietato e potente, col quale tutte insieme si batteranno da vere lupe, senza mai essere belve, solidali e tenacemente avvinte alla speranza, e quando la speranza crollerà si attaccheranno a ciò che è stato e troveranno il modo di continuare a farlo vivere, a trarne alimento e vigore, insegnamento e nuova acuta vista per indagare momento per momento ciò che il vivere propone e quali risposte dare di volta in volta ai tanti quesiti insiti in ogni minimo gesto, da compiere o da non compiere, sgusciando con grazia e perizia da una situazione all’altra sapendosi immedesimare negli altri e restando sempre uguali a se stesse, sempre uguali e sempre diverse, chiare e indefinibili.
Scrittura attenta ma non ingabbiata, incisiva ma non tagliente, movimentata ma non convulsa, che si fa strada e itinerario conoscitivo fra scontri amichevoli e incontri avversi, saggiando i molti aspetti dell’altro da sé per arrivare forse ad accostarsi alla comprensione del proprio essere e modo di essere, in un giro di boa che non è mai definitivo ma apre ad altre istanze, ad altri approcci, nella prospettiva di una crescita comune che aiuti a stabilire più profonde relazioni e durevoli scambi.
Maria Lanciotti