Ho guardato l’atteggiamento della karateca Viviana Bottaro con gioia fino all’entusiasmo: la donna mi piace così, determinatissima a difendersi (“Ho cominciato per difendermi”, ha detto).
La trentatreenne genovese ha vinto il bronzo alle Olimpiadi di Tokio per la sua lotta nel karate kata, ed è entrata nella storia.
Questa è una disciplina che ho appena iniziato a conoscere (invito chi non avesse visto l’esibizione a cercare la clip ed osservarla bene). Conoscevo il karate, dove Luigi Busa ci ha regalato l’oro (ha cominciato per dimagrire, perciò lo capisco).
Pian piano, dopo, ho cominciato ad osservare il significato giapponese di kata: “forma” o “forme”.
Per il giapponese, kata è la situazione da capire sempre prima di fare qualcosa per sapere le forme più adatte del comportamento da tenere.
Karate non ha traduzione. È una filosofia ed una forma di ‘combattimento’, kumitè, in giapponese;* un combattimento senza un avversario di fronte è il karate kata. Il giudice decide chi ha convinto di più tra i due che si esibiscono da soli. Decide sulla conduzione di un rito.
A questo punto vi espongo il significato zumero di kar.a.te ka.ta: “natura (ta) dell’anima (ka)” del “seme (a) connesso (te) con la forza”.
Io continuo a meravigliarmi del fatto che un giapponese studi la “natura dell’anima” di una situazione e che questo corrisponda esattamente con il significato animistico di Zumer. Inoltre mi pare che karate do combini esattamente con kar.a.te du8 (“seme connesso con la forza di dio che si rompe”).
Il dio che si rompe e muore sta nel credo zumero.
Carlo Forin
* Zumero: ku-mi-te = distinguo (ku) la connessione (te) col Vento/Spirito (mi).