La gente che vive a Roncigliano e dintorni non ha più casa, staziona notte e giorno presso i cancelli della discarica in presidio permanente, nel fetore che si fa sempre più ammorbante man mano che processioni di tir scaricano a suon di centinaia di tonnellate ogni giorno gli scarti indifferenziati ‒ tal quale imputridito ‒ inviati dalla Capitale con il beneplacito della Regione. E con il silenzio assenso di troppi attori ‒ guitti ‒ mordi e fuggi. Una passerella senza interruzione che conta per quello che conta, visti i risultati, e poi a fare i conti con una tragedia in diretta ‒ giorno dopo giorno, ora dopo ora ‒ che dovrebbe accentrare l’attenzione e il concreto appoggio almeno di tutta la popolazione castellana e ardeatina e comuni limitrofi, tanto per restare in casa, sono sempre loro, il nocciolo duro che non si fa scudo di altro che della legalità e del diritto/dovere di praticarla e difenderla da parte di ogni cittadino, e di esigerla in primis dalle istituzioni.
Ricordando che “Nessun uomo è un’isola […] E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te”…
La mobilitazione continua.
Maria Lanciotti