Ludi gladiatorii furono stati i giochi di ammazzamento dove i giocatori salutavano: Caesar, morituri te salutant!
“Dio è italiano” ha titolato Stadio il 7 luglio 2021, dopo la vittoria pallonara degli Azzurri sulla Spagna, la sorella europea che ci vuol bene. Stadio non si è convertito. Ha gridato la sua gioia.
La gioia è il sentimento forte che sgorga con la vittoria nel gioco ed il gioco è il passatempo più intelligente dell’homo sapiens.
In duemila anni abbiamo imparato a giocare per giocare. Non più per ammazzare. Il gioco si è evoluto, grazie a Dio! Dio è anche spagnolo: ha scelto noi per compensarci del top covid 19 scontato nel 2020 dagli italiani nel marzo con più morti al mondo.
“L’Italia ci regala una notte magica. Siamo in finale”, titola il Corriere della Sera. Per un europeo che ci manca dal 1968.
Nel 1968 io ho goduto l’esperienza più bella della mia vita: la contestazione studentesca del mondo. Il mondo com’era non ci piaceva. La guerra nel Vietnam era orribile, con le foto dei bimbi nudi in fuga dal napalm. Fragole e sangue riassumeva la gioia di scendere in piazza a farci manganellare dalla polizia. Eravamo certi di disgustare le nostre famiglie, che ci mantenevano all’università, di aver nemici tutti, nei giornali e nella società per bene. Era un gioco ferocissimo che si faceva per partorire un’umanità migliore. Abbiamo fatto una revisione di vita radicale in tutti i valori. Siamo stati feroci anche tra di noi, che non la pensavamo affatto nello stesso modo. Io fui uno dei cani sciolti, detti “cattolici comunisti”.1 Cattolico sciolto; agnostico sì, comunista mai. Divenni un sociologo critico, così come sono.
“Abbiamo sedotto la fortuna. Battuta una squadra che ha giocato meglio” ha scritto Mario Sconcerti.2 Condivido completamente. Abbiamo giocato peggio ed abbiamo vinto una lotta formidabile, come il gladiatore Bonucci ha riassunto la sua prova più dura. Vincere è la sola cosa importante nel gioco del calcio. Con la vittoria si gode. Con la sconfitta si rode, caramba, kar-am-ba, ‘anima (ba) che viene (am) forte (kar)’.
Carlo Forin
1 Che usava l’espressione “mongoloidi” per identificare Lotta Continua.
2 A pag. 46 del Corriere della Sera.