Secondo uno studio della FederAnziani su 212 famiglie sparse in tutta Italia, sono circa 1,18 miliardi le pillole che ogni anno finiscono nei cassonetti della spazzatura. Questi sprechi, la cui principale causa è nelle eccessive quantità presenti nelle confezioni, sono costati, solo nel 2006, 700 milioni di euro allo Stato e circa 70 milioni di euro alle famiglie.
E pensare che avevo presentato in commissione Affari Sociali un emendamento alla Legge Finanziaria,(1) elaborato con l'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori), che avrebbe consentito, grazie alla vendita sfusa di farmaci, un risparmio di 400 milioni di euro sulla spesa farmaceutica!
Prendendo spunto dalla sperimentazione avviata in Galizia (Spagna) proponevo di avviare anche in Italia una somministrazione di dosi individuali di antibiotici, con il medico che prescrive e il farmacista che consegna la dose idonea al paziente e non la confezione intera. Nella regione spagnola si è risparmiato il 35% della spesa per questo tipo di medicinali. In Italia, tale modalità di somministrazione dei soli antibiotici avrebbe portato ad un risparmio di circa 400 milioni di euro!
Il nostro Governo aveva accolto come raccomandazione (e quindi non vincolante) in Finanziaria, l'ordine del giorno presentato dall'on. Giovanni Crema (Rosa nel Pugno) che ricalcava l'emendamento presentato da me in commissione Affari Sociali.
Mi auguro che l'esecutivo si ricordi di questa raccomandazione, considerato che solo nel 2005, l'assistenza farmaceutica a carico del SSN e dei pazienti, erogata tramite farmacie aperte al pubblico, escludendo gli acquisti diretti da parte delle aziende sanitarie, ha registrato uno sfondamento lordo di spesa di 380 milioni di euro.
Se il ministro della Salute, dopo questa conferma dell'indagine di FederAnziani, e nonostante la raccomandazione accolta, continuerà nel suo silenzio, dovrò prendere opportune iniziative per ricordarglielo, a partire da un'interrogazione.
Donatella Poretti