Dal 2 luglio parte la raccolta firme per i referendum che intendono riformare la giustizia.
Iniziativa che riguarda anche i cittadini consumatori, che ogni giorno devono lottare e resistere per affermare i propri diritti, di fronte alle istituzioni e ai privati. Il motivo principale per gli abusi che i consumatori subiscono è il mancato funzionamento della giustizia. I profittatori pubblici e privati lo sanno bene, soprattutto per le ingiustizie legate a piccole somme: fruire della giustizia (e spesso anche dei sistemi extragiudiziali) quasi sempre viene a costare più di quanto viene rivendicato. Questo scoraggia il ricorso da parte dei consumatori e moltiplica gli illeciti e le truffe dei profittatori.
È chiaro che questi referendum, raccolte le firme, tenute le consultazioni e vinte le stesse, non sono automaticamente un toccasana. Rappresentano il primo fondamentale passo verso una giustizia per il cittadino, invertendo l’attuale trend in cui il cittadino è solo suddito.
Aduc si mobilita accanto ai promotori, mettendo anche le sue strutture e sedi a disposizione per coloro che volessero firmare.
Sono sei i referendum promossi dalla Lega e dal Partito Radicale: 1) Elezioni del Csm; 2) responsabilità diretta dei magistrati; 3) equa valutazione dei magistrati; 4) separazione delle carriere dei magistrati; 5) limiti agli abusi della custodia cautelare; 6) abolizione del decreto Severino.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc