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Festa della mamma in poesia 
di Paola Mara De Maestri
di Barbarah Guglielmana, www.instagram.com/aforismana
di Barbarah Guglielmana, www.instagram.com/aforismana 
09 Maggio 2021
 

La festa della mamma, come la conosciamo noi, risale al 1914 quando l’allora presidente degli Stati Uniti d’America Woodrow Wilson, con una delibera del Congresso, la istituì facendola cadere nella seconda domenica di maggio, come espressione pubblica di amore e gratitudine per le madri. In Italia questa festa prese piede negli anni Cinquanta e, dopo un acceso dibattito parlamentare, la ricorrenza si affermò definitivamente a partire dal 1959. La festa della mamma, non è solo un evento destinato i bambini, ma è un’occasione speciale rivolta a tutti per riflettere sul valore della vita e degli affetti più cari. Ecco come vedono la mamma alcuni poeti del Laboratorio Poetico di È Valtellina e dell’Associazione EspRimi di Malta.

 

 

Nei tuoi occhi, madre

 

Nei tuoi occhi, madre,

occhi velati, non ancor rassegnati,

palpitan frammenti

di racchiuse promesse

in quotidiana solenne pienezza,

sostenuta da una fede salda

purificata nel dubbio.

La tua voce, madre,

inflessibile un tempo e severa,

ora calma e austera,

libera nello spazio del tempo

messaggi di contadina saggezza

dove senza posa traspaion

antichi e nuovi patimenti,

sublimati nelle rughe dell'amore.

Nel tuo sorriso, madre,

ancora riflettono

sentimenti intensi,

serene risonanze,

parole di vita

e un alito sommesso

d'intima speranza.

 

Marino Spini (Ardenno)

 

 

Mamma

 

Eri tanto cara,

premurosa e affettuosa

e avevi un’anima dolce,

pura e virtuosa.

Parlavi con il cuore,

sempre con parole giuste,

che donavano felicità.

Sei sempre stata attenta

e la parola in più

era ponderata.

Con la tua vicinanza

mi donavi

 

tranquillità, serenità e sicurezza.

 

Sei sempre

nel mio cuore.

 

Lucia Mescia (Morbegno)

 

 

Mamma aspettami

 

Cara mamma Ines

Quante volte mi hai chiesto: Maria quando mi vieni a trovare?

Ho voglia di vederti!

Le mie risposte, come fossero incollate sulle mie labbra: aspettami

Un giorno verrò, tranquilla.

I tuoi silenzi... quasi a mancarne le parole.

Mamma aspettami!

Quante discussioni...

Parole inutili al vento... per fare la pace.

Sono sempre stata nelle tue preghiere.

Per un nuovo percorso della mia vita

Completare il mio sogno.

Starti accanto...

Mamma tieniti pronta!

Se i tuoi occhi si dovessero chiudere

Per riposare in pace (come dici sempre) non permetterlo!

Mi soffermo nei racconti del tuo passato la guerra, la fame il niente.

Ma con la forza della fede ci hai cresciuti.

Sussurra, la mia coscienza, il cuor mio si ribella l'anima mia si libera

Dicendoti grazie per avermi donato la vita.

Mamma aspettami...

Capisco solo ora cosa significa essere la figlia di una mamma.

Anch'io sono mamma.

Ti voglio tanto bene.

 

Maria Barcella (Milano)

 

 

Mamma

 

Mi prendesti tre le tue braccia

regalandomi la vita

e il tuo respiro

fu subito il mio.

 

Baciasti il mio viso

asciugando le mie lacrime.

 

Dimenticai le mie paure

lasciandomi avvolgere

dal tepore del tuo corpo.

 

L’odore della tua pelle

sulla mia pelle…

 

Profumo che

Nessun tempo potrà mai

Cancellare.

 

Alda Volpi (S. Martino in Val sino)

 

 

Madre

 

Quei baci mai dati

mi sono poi ritornati.

 

Quelle parole mai dette

nei tuoi occhi le ho lette.

 

Angelisa Fiorini (Cosio Valtellino)

 

 

Sempre tu mamma

 

Raccolgo una mano,

la stringo forte

anche se lenta la sento scivolare via

e perdersi tra le insidie del tempo.

 

Sempre tu mamma.

 

Incontro uno sguardo

sul sentiero che conduce al domani,

conserva ancora il sapore dolce dell’infanzia

quando la schiena curva

era sui mei primi passi storti.

 

Sempre tu mamma.

 

Nel saliscendi della vita

ho rammendato i nostri strappi,

imparato da te a guardare in faccia il dolore

e a riconoscere l’altro con la forza del dono.

 

Sempre tu mamma.

 

Ti vedo china sull’amata terra,

trafitta da un nuovo raggio rialzarti

e trasformare i tuoi frutti amari

in albero sempre in fiore.

 

Paola Mara De Maestri (Cosio Valtellino)

 

 

Mamma

 

Non si è mai spento il tuo sorriso.

Non si è mai spenta la tua parola.

Non si è mai spento il tuo amore.

 

Sono sempre io, tuo figlio

e a te mi rivolgo,

alla tua memoria

alla tua presenza

al tuo dolcissimo amore.

 

Hai saputo sempre comportare con amore

a volte dolce

a volte serio

a volte col silenzio

a volte no.

 

Non esiste amore come il tuo

cara dolce mamma.

 

Emmanuel Attard-Cassar (Malta)

 

 

Tanti anni dopo

(A mia madre scomparsa)

 

Tanti anni dopo la tua

partenza per altro porto

ho capito il perché

non ho versato lacrime

al tuo addio...

ho capito che da quell’

istante

hai iniziato ad abitarmi

testa, corpo, cuore,

pensieri e tic...

Tanti anni dopo

mi sento forte

non piango, sorrido,

mi guardo e vedo te

amata madre mia.

 

Patrick J. Sammut (Malta)

 

 

Abbandono

 

I miei occhi son divenuti vuoti.

Inamovibili.

Inanimati spettri di un’identità svanita.

Eppur saldi nei miei, m’hanno sorriso,

perduti non so dove.

Oltre l’amnesia

forse

o l’assenza.

Oltre la sindrome

in cui la mia ribellione s’è dibattuta sconfitta.

Inutilmente

ho trasformato il mio sguardo per raggiungerti…

E tu

come hai potuto

MADRE,

abbandonarmi?

Come hai potuto

smarrirti così…

girovagando…

Vagabondo nel giardino degli orrori

Nella più totale disconoscenza?

 

Angela Botta (Morbegno)


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