Auguri di Buona Pasqua
Ai medici, al personale sanitario, ai volontari delle associazioni, alle Forze dell’Ordine, a tutti coloro che per compiti istituzionali pongono il loro impegno al servizio del bene comune.
A chi soffre la solitudine e l’isolamento forzato.
A chi aveva già fatto dell’isolamento consapevole il proprio modello di vita.
All’umanità intera che ha pieno diritto alla narrazione di un presente e di un futuro da vivere nella condivisione di rapporti, amicizia, affetti, sensibilità, abbracci, amori.
Al di là dei proclami e dei vuoti presenzialismi, propri dei tempi correnti, la lezione dei medici, degli infermieri, dei volontari va còlta e non sprecata, nel senso che vanno “recuperati” l’eticità e la credibilità dei comportamenti, la solidarietà e la coesione sociale, i valori in cui credere, la spinta ideale e di passioni, che sono adempimento del dovere, ma non solo.
Nel senso e nel segno della volontà dell’Ottimismo, valga la forza della Poesia di mio padre Giannino di Lieto (1930 – 2006). Che torna a noi con Frange, L’ombra intorno, Giochi verticali (tutte ripubblicate nell’Antologia Giannino di Lieto Opere, Interlinea 2010).
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Frange
Fa notte così presto
che accende le piccole storie
a mucchi d’alba
tesi in lunghi corridoi
o sprocchi sbraci
al torpido pensare
il vento di un falò.
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L’ombra intorno
Occhio della notte
che l’ostro annuvola
in falce d’ore
un fiume la raggela:
è l’alba chiusa nelle occhiaie
come la pioggia scava
disancorato vivere in deriva.
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Giochi verticali
Il tempo della capra
quando si munge piegati sul ginocchio
era uno spiazzo estivo,
ombra in corsa d’acqua
la fatica saltellante negli squadri cavi
graffiare del naufrago le mani
povere piante
come d’antico vivere:
Il grido si è spellato sulla bocca.
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“C’è un punto di riferimento concreto, preciso ed esemplare che è dato dall’intera opera di Giannino di Lieto. Sono qui particolarmente grato anche perché posso rendergli omaggio per tutta quanta quella lezione che la sua scrittura ha offerto a me come a tanti altri in trent’anni di attività poetica”.
(GIORGIO BÁRBERI SQUAROTTI, dalla Relazione al convegno sulla poesia di Giannino di Lieto, tenutosi a Minori, nel maggio 2007)