Covid ha dato agli Europei il desiderio di essere immuni dalla malattia e l’opportunità di pretendere il diritto di essere riconosciuti cittadini europei.
Ognuno corre a farsi fare la puntura per vivere in questa primavera-estate 2021. Tutti siamo pronti per entrare nell’ordine nuovo stabilito dalla stessa autorità, ma questa è ancora nascosta dagli Stati-nazione.
Nel 1957 in Roma, sei Stati decisero la Comunità economica europea. È cresciuta questa Comunità con gli Stati diventati 27. Erano 28. Uno è uscito per dimostrare che uno Stato solo è più efficiente di una Comunità di Stati. E l’ha dimostrato: a Londra non ci sono più morti da covid da due giorni ed i britannici sono ampiamente immunizzati. Io mi rallegro della buona dimostrazione e ringrazio del Brexit i britannici. Noi, europei, vogliamo approfittare della loro deliziosa prova di efficienza per correggerci? Uno Stato Europa non saprebbe essere efficiente altrettanto? Se la Gran Bretagna non bastasse, lo Stato degli Usa non è un altro esempio di rapidità di correggere, in soli due mesi, la direzione contraria che stava praticando con Trump, l’uomo uscito dal covid per togliersi in pubblico la mascherina sulla strada di casa?
I britannici e gli americani configurano l’opportunità per gli europei di decidere di fare altrettanto con due cose: un’unica cittadinanza europea nel 2021 ed uno Stato unitario nei tempi che saranno necessari.
La nostra salute ci fa muovere subito. Avremo un pass sanitario dal 15 giugno. Vi si potrebbe scrivere dentro: “cittadino europeo” in modo provvisorio. La cittadinanza formale viaggerà coi tempi dello Stato unitario.
Ciò che conta è la consapevolezza che la tutela della nostra salute ci ha convinto a scuotere l’intrigo degli Stati nazione che sono un impiccio mentale prima di tutto.
La lotta coi vaccini, passate le incertezze, è in atto. La lotta per essere uguali come europei deve ancora partire, nella confusione dei 27 Stati che dovrebbero far comunità.
Vogliamo muoverci?
Carlo Forin