Sono rimasto dolorosamente colpito da una serie di critiche, provenienti da miei coetanei settantenni o giù di lì, al progetto di dare il voto ai sedicenni.
Le critica vertono tutta sul fatto che ai giovani d’oggi non gliene frega niente della politica, salvo quei quattro gatti amici di Greta, che sono solo rimbambiti dai social, ecc.
Ricordo che nel 1975, quando si passò a dare il voto al compimento dei 18 anni invece che ai 21, non ci si pose il problema se i ragazzi avessero coscienza, conoscenza e consapevolezza delle responsabilità che gli si addossava. E fu una scelta giusta perché avvicinò alla politica una, due, intere generazioni.
Perché ai giovani di oggi dovremmo dare meno credito, e possibilità, in un paese, voluto da noi vecchi, dove decidono i vecchi (io compreso)? Forse solo perché abbiamo paura del loro giudizio.