In Pompei ieri è stato fatto un rinvenimento eccezionale che gli archeologi della pietra non sono ancora riusciti a comprendere interamente: un carrum navale.
È il carro descritto da Apuleio (Metamorfosi, 11, 9) della processione di Cerere/Iside.
Liberato dai detriti, il carro è stato portato alla luce, come sta dicendo il tg3.
Anche un bimbo può concordare in questo etimo: il latino carrum navale ha avuto l’elisione sillabica in car[rum] navale > lat-italiano carnavale > it. carnevale.
Il rito della vita-morte, delle dee Cerere-Proserpina, celebrava in modo apotropaico la nave della vita che galleggiava sulla morte.
Io approfitto dell’ospitalità deliziosa di Tellusfolio per rendere noto a tutti sia l’eccezionalità linguistica del rinvenimento sia la valenza dell’archeologia del linguaggio.
Carlo Forin