Abbiamo cominciato l’anno 2021 col rinvenimento del verbo ‘consapere’.
Avevamo analizzato ‘ambiente’ nell’estate 2020.
Io sono consapevole di dover comprovare l’origine zumera della lingua (dingua per il retore convertito al cristianesimo Marcus Victorinus)1 con una rete di comprove che allarghi l’ambito rinvenuto.
‘Àmbito’2 si presta ad una conferma di àmbiente, dove avevamo visto ambi.
Poi lodo lo ‘stare intorno’, precisamente in lat. ambientem.
Infine, osservo l’appropriatissimo ‘stare intorno’ di ambi ad un pelo dall’esattezza.
Di due evoca l’archetipo DA DUE UNO che permea il pensiero zumero, diverso dal DA UNO DUE che permea il nostro.
Il zumero bi-am ‘-che venga- (am) il tocco (bi)’ inserito in un circolo è la radice ultima (sconosciuta da tutti i moderni, che seguendo la scuola dei sumerologhi, non vedono nulla perché ‘il sumero è una lingua morta senza seguito’: che ambiente!).
Lo Zingarelli 2018 prospetta questo lemma:
ambito [vc. dotta, lat. àmbitu (m), da ambire, ‘andare intorno, brigare’ *1322 1. Spazio circoscritto entro cui ci si muove e si agisce.
Il mio àmbito è proprio questo nel filo italiano < latino < zumero (+ accado).
Sono molto fortunato perché il lemma allarga sui fondamentali.
ambar, abbar
marsh [palude nds]; reeds [canne nds], canebrake [canneto nds] (imi/im, ‘clay, mud’, + bar, ‘to obtain’, but cf., gien3-bar).3
Am-bar è la palude popolata di canne ‘scrittorie’. ‘Signor canna’ =
gien3-bar
reed, reeds (cf., ambar, ‘reed-bed’).4
Queste canne erano viste capaci animisticamente di collegarsi alla tavoletta scrittoria, im + bar, ‘spirito che fa ottenere’ in questo filo di Halloran, ma, più precisamente, con am3 bar: “-che venga- (am) l’illuminazione (bar)”:
am3 [A. AN]
writing of coniugation prefix /a-/ with ventive element /-m/ in NS and OB texts – compared with im-ma.5
ba
n., share, portion; rations, wages [BA archaic frequency].
v., to give; to divide, apportion, share, distribute, split, alliot; to pay; to extract (interchanges with bar).6
bar
n., (out)side; exterior; outskirts; facade; fleece; soul, innards, liver, spirit [BAR archaic frequency].
v., to open; to uncover, expose; to see; to remove; to dig out a canal; to be absent; to release, let go; to peel, pare, shell, to select; to divide; to split; to distribute; to keep away (with –ta-); to remain set aside (container plus to expel, remove as in ri).
adj., foreign, describes an area outside of the surveyed field plan, but included in the calculation.
prep., because of (with … -ak-ese) (cf., bar…VERB –a-ak-eshe).7
bar…VERB-a-ak-eshe
for the sake of, because, in a subordinate clause.7
bar…aka
to choose; to examine, to test (‘to open; to see; to select’ + ‘to do’).7
Per amore (bar) del Cielo (an)8 ambìto con tutto me stesso:
BAR.AN
(cf., kunga2 [donkey (cf., anse-kunga(2)).7
Carlo Forin
1 Evocato da sant’Agostino nel cap. VIII de Le confessioni nella sua visita a Simpliciano «padre per la grazia, che aveva ricevuto da lui, del vescovo di allora Ambrogio proprio come un padre. Quando, nel descrivergli la tortuosità dei miei errori, accennai alla lettura da me fatta di alcune opere dei filosofi platonici, tradotte in latino da Vittorino, già retore a Roma e morto, a quanto avevo udito, da cristiano, si rallegrò con me per non essermi imbattuto negli altri filosofi, ove pullulano menzogne e inganni secondo i principi di questo mondo». Le confessioni, Città Nuova, 2003: 175.
2 Con questa accentazione.
3 John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Logogram Publishing, Los Angeles, 2006: 19.
4 Ivi: 62.
5 Ivi: 18.
6 Ivi: 26.
7 Ivi: 29.
8 Che ringrazio.