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Maria Paola Forlani. Edward Hopper, Dipinti e disegni dai libri maestri
03 Febbraio 2021
 

Jaca Book oggi offre al lettore italiano la riproduzione di una selezione dei libri maestri del pittore americano dove i quadri sono invetriati con dettagli tecnici e descrizioni – queste realizzate dalla moglie Jo –, insieme a schizzi e disegni delle opere, prima a matita poi a inchiostro. Il risultato è una sorta di backstage che ci offre la cornice e il contesto dell’ispirazione. Ridotti – per così dire – a schizzi, le tele di Hopper acquistano un’essenzialità radicale, vicina alla peculiare potenza dell’acquaforte, che fu importante per Hopper, anche dopo che abbandonò quella tecnica. La rivisitazione grafica della sua opera, abbandonando il colore, fa schizzare la linea, l’idea essenziale, dischiude il senso germinale dell’opera. L’uso del disegno in questi libri mastri è l’esercizio spirituale dello stesso artista sulla sua opera.

Gli uomini e le donne dei quadri di Hopper sono sempre sulla soglia, in una sorta di perenne coniugazione perifrastica attiva: stanno per, sono sul punto di… Hopper fa questo; cava poesia dalla suspense. Anche per questo dobbiamo attraversare quei libri maestri: guardando Hopper si comprendono atmosfere di Psycho e di La finestra sul cortile di Hitchcock, ma anche di L’amico americano e Paris Texas di Wenders.

Hopper ha dipinto strade con negozi chiusi, rotaie senza treni, pompe di benzina senza auto, locali senza avventori, teatri senza pubblico, sale d’attesa deserte. Il mondo del pittore americano sarebbe una sorta di waste land, di «terra desolata» di marca eliotiana. In realtà la posta in gioco è più alta, i significati sono più profondi. La pittura di Hopper è, invece un gesto ampio di reazioni all’esistenza, un modo completo di occuparsi della vita. E in che cosa consiste questa reazione?

Nella sua opera si avverte un battito brachicardiaco. Il cuore pulsante dell’ispirazione di Hopper è uno sguardo di profonda e assorta aspettativa, un lento ma profondo ritmo di ascolto e di tensione verso una storia che viene colta e rivelata come in attesa di una annunciazione o di una visitazione. Davanti a ogni quadro è possibile porsi le domande: che cosa sembra un’esplosione inevitabile? La risposta sta fuori dalla superficie del quadro. Sentiamo la presenza di ciò che è nascosto, di ciò che senza dubbio esiste ma non viene rivelato.

Quali forme assumono la speranza e la redenzione di questa attesa? Sono questi libri maestri che ci aiutano a capirlo. Le note della moglie Jo fanno spesso riferimento alla luce, ma anche al vento. Luce e aria possono attraversare finestre e vetri, onnipresenti nei quadri di Hopper, simbolo di un muro sempre e comunque valicabile. Per lui la finestra è come l’apertura di una camera oscura grande come la stanza, che lentamente e fermamente separata la luce dal buio. Hopper è un genio delle finestre. Quadri come Girl at Sewing Machine e Morning Sun e persino opere più sottilmente inquietanti come Excursion into Philosophy o A Woman in the Sun sono “battezzate” dalla luce che proviene da una finestra, che senza diffondersi nell’atmosfera, si proietta direttamente sul muro o sul pavimento. In Hopper la luce non invade l’atmosfera, come invece accade negli impressionisti: è come se essa fosse un raggio diretto che aderisce alle pareti, agli oggetti e alle persone.

Dipinge la luce come se si trattasse di una vera e propria forma di “annunciazione”. Il poeta Mark Strand aveva notato questo significato commentando il quadro Pennsylvania Coal Towan. La tela presenta un uomo che sta lavorando al giardino dinanzi alla sua casa e guarda in direzione di un vicolo da cui proviene un’intensa luce. Scrive Strand: «È quasi un’annunciazione. L’aria è colma di purezza. E noi veniamo coinvolti in una visione la cui sorgente ci sfugge e il cui effetto è difficile da cogliere». E, infatti, nel libro mastro la moglie Jo scrive di Seven A.M.: «quadro pieno di luce, non ottenuta con colore». La luce, la forma di una “grazia” che viene dall’esterno, indeducibile dall’interno, e immacolata nel contrasto con l’ombra. Jo scrive di Sun in an Empty Room: «Luce bianca e ombra senza compromessi. Incisivo».

Hopper ha compreso che, per alludere all’aspetto spirituale della natura visibile, non occorrono soggetti solenni, temi nobili. Basta un passaggio a livello, una casa, un tetto. Ha intuito che il mistero più grande non è presente in ciò che è misterioso, ma nella realtà ordinaria. Ciò che avvalora questa intuizioni è ancora una volta la luce: l’atmosfera così rimane tersa, ma afosa o sfavillante: la luce non è applicata alla forma; piuttosto, i quadri di Hopper vengono costruiti dalle forme che la luce assume. E questa luce – lo ha scritto Strand – «sembra avere potere ultraterreno».

 

M.P.F.

 

 

Edward Hopper, Dipinti e disegni dai libri maestri

Jaca Book, 2020, pp.152, € 50,00


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