È stato abbastanza insolito oltre che imbarazzante sentirsi oggi rispondere all'interpellanza urgente che ho rivolto, insieme ai 48 deputati di vari gruppi parlamentari che l'hanno sottoscritta, al ministero della Salute, sull’ordinanza del 12 dicembre 2006 in tema di “Tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione di cani”.
Il Sottosegretario al ministero della Salute, Gian Paolo Patta, ha infatti riletto la stessa identica risposta che Antonio Gaglione, altro sottosegretario dello stesso ministero, aveva già letto ieri nel corso di una informativa urgente in XII commissione (Affari Sociali).
48 deputati, me compresa, si sono trovati davanti ad un vero e proprio muro di gomma. La freddezza burocratica ha prevalso. Inutile continuare a dichiararsi disponibili al dialogo quando per legge, da ora in poi, tutti i padroni di un cane che fa parte della black list delle razze stilata dal ministero della Salute, saranno obbligati ad usare sempre museruola e guinzaglio.
Eccoci arrivati ad un'altra soluzione all'italiana! Si proibisce, in questo caso la libertà di socializzare per un animale, nella convinzione di trovare una soluzione ad un problema, quello delle morsicature, che nulla ha a che fare con la razza di un animale. La lista dei “cani pericolosi”, già presente nell'ordinanza del precedente Governo, si è dimostrata inefficace ed ha ricevuto critiche da veterinari e specialisti. Non esistono razze aprioristicamente pericolose, ma comportamenti aggressivi derivati dalle condizioni in cui vengono tenuti i cani. L’uso congiunto di museruola e guinzaglio non è sempre necessario, impedisce la socializzazione e può comportare il manifestarsi di atteggiamenti aggressivi. Gli eventi di morsicature si sono infatti avuti in casa o in presenza di cani sciolti, in alcuni casi scappati dai loro recinti.
A questo punto spero che tutte le associazioni animaliste, i veterinari ed i padroni di cani che fino ad ora ci hanno sostenuto, ritenendo questa ordinanza assurda e razzista, si uniscano alla nostra mobilitazione per trovare una soluzione che rispetti i nostri amici a quattro zampe.
Per mio conto, preannuncio che da oggi in poi non rispetterò la legge ritenendola ingiusta, e al mio pit bull Leon, che sarà al mio fianco al guinzaglio, accanto al passeggino con mia figlia di dieci mesi, non apporrò un ulteriore strumento di tortura come la museruola.
Donatella Poretti