due
non tre
e forse persino ventiquattro
tondi
come gli occhi di un angelo
salati
come il dolore di assumere
un chicco d’uva
sulle vie orizzontali
della terra
e
della sabbia
separate
dalle precise linee di un’acqua
che non può preservare l’immagine
tali sono le nostre regole
e le promesse
promesse
e la necessità
le abitudini segrete
o i vizi
chi per abitudine si incontra più spesso
oppure
dorme
oppure molto nelle notti
al bacio di tungsteno
in bianca attesa dell’inverno
geroglifici zoomorfi
sul guscio della mia tartaruga
sugli scaffali dei vestiti
sulle fodere
dell’invenzione
che ci arreca l’atteso
Trad. Mauro Martini