Tutto è cambiato negli ultimi mesi ma, nonostante i cambiamenti e le incertezze, JAZZMI torna live e sarà una festa: distanti ma vicini. Il jazz è nato per raccontare il mondo e JAZZMI per portare il Mondo a Milano. Siete pronti? JAZZMI vi aspetta dal 22 ottobre al 1° novembre!
Ecco i principali eventi:
Giovedì 22 Ottobre, 18:30 e 21:30 | Triennale Milano teatro
DANILO REA “TRE PER UNA”, OMAGGIO A MINA
Con la partecipazione di MASSIMILIANO PANI
Giovedì 22 Ottobre, 21:00 e 23:00 | Blue Note Milano
SERENA BRANCALE & SPECIAL GUEST
Venerdì 23 Ottobre, 21:00 | Teatro Dal Verme
THE COMET IS COMING
Venerdì 23 Ottobre, 20:00 | Triennale Milano Teatro
FRANCO D’ANDREA – NEW THINGS
Sabato 24 Ottobre, 20:00 | Triennale Milano Teatro
C’MON TIGRE + TOCCAFONDO
Sabato 24 Ottobre, 21:00 | Teatro Dal Verme
JAMES SENESE NAPOLI CENTRALE
Sabato 24 Ottobre, 23.00 | Triennale Milano Teatro
TOMMASO CAPPELLATO
Domenica 25 Ottobre, 12:00 | Triennale Milano Teatro
GIOVANNI FALZONE / GLAUCO VENIER
Domenica 25 Ottobre, 21:00 e 23:00 | Blue Note Milano
BALKAN ROOTS WITH ORRIN EVANS
Martedì 27 Ottobre, 20:00 | Triennale Milano Teatro
MICHAEL LEAGUE & BILL LAURANCE
Martedì 27 Ottobre, 21:00 e 23:00 | Blue Note Milano
MINO CINELU & NILS PETTER MOLVAER “SULA MADIANA”
Mercoledì 28 Ottobre, 20:00 | Triennale Milano Teatro
MUSICA NUDA (PETRA MAGONI e FERRUCCIO SPINETTI)
Mercoledì 28 Ottobre, 21:00 e 23:00 | Blue Note Milano
CAMILLE BERTAULT
Giovedì 29 Ottobre 20.00 | Triennale Milano Teatro
PEIRANI & PARISIEN
Giovedì 29 Ottobre 21:00 e 23:00 | Blue Note Milano
GEGÈ TELESFORO
Giovedì 29 Ottobre 21:00 | Conservatorio di Milano
PAOLO FRESU – AROUND TUK
Sabato 31 Ottobre 20:00 Triennale Milano Teatro
CRISTINA DONÀ & THE FISHWRECK – SEA SONGS
Sabato 31 Ottobre, 23:00 | Triennale Milano Teatro
SARATHY KORWAR
Domenica 1° Novembre, 19:00 | Triennale Milano Teatro
YARON HERMAN TRIO
Domenica 1° Novembre, ore 18:00 e 21:30 | Conservatorio di Milano
STEFANO BOLLANI – PIANO VARIATIONS ON JESUS CHRIST SUPERSTAR
» Qui il Programma completo e defintivo
Tanto di cappello a Luciano Linzi, che spesso ci legge e commenta, il programma fin’ora annunciato è sicuramente dignitoso e all’altezza della tradizione jazzistica della città. Lo dico ovviamente in considerazione del tempo della pandemia, che ci priva dei musicisti americani e in parte anche degli europei.
Personalmente pensavo che un rinvio al prossimo anno fosse di gran lunga la probabilità più consequenziale, invece ecco qui un cartellone che pone parzialmente fine al lungo digiuno di concerti jazz in città.
Riconosciuti i meriti a chi di dovere ora però apro il cahier de doleances: leggo nomi che definire abusati è ancora minimizzare la situazione. E non parlo ovviamente del valore dei singoli musicisti bensì della loro sovraesposizione, anche e sopratutto nel territorio milanese.
Per andare al punto e fare nomi e cognomi: sarebbe stato bello dire basta ai Fresu e i Bollani, sono del tutto stravisti fino alla nausea, lo so, portano pubblico, ma vi sono centinaia di bravi musicisti più freschi e, perché no, originali quanto basta a far dimenticare i soliti noti.
Ci sarebbe poi un altro fattore, non meno importante, che meriterebbe spazio e discussione: che tipo di pubblico portano i Fresu e i Bollani? Per mia esperienza diretta, facilmente confermabile da chi ha assistito ai loro concerti, diciamo, una diecina/ventina di volte, richiamano sì frotte di persone, ma solitamente ben poco interessate alla musica jazz nel senso più ampio del significato. Sono presenti per “l’evento”, per la medianicità dei protagonisti, perché fa figo, perché pensano che Lee Morgan e Woody Shaw siano stati dei presidenti degli Stati Uniti nel 1800…
Non voglio fare il controcorrente di professione, né dare l’idea di avere una preconcetto o una bassa considerazione dei nostri eroi, ma mi pare evidente che il periodo “glorioso” dei due risale ormai a decenni fa. Inoltre entrambi fanno centinaia di concerti l’anno mentre molti altri jazzisti italiani non si sono mai visti a Milano. Un po’ di coraggio, suvvia. E se servono nomi basta chiedere….
Roberto Dell’Ava