Io celebro1 dal 14 settembre 20212 il 14 settembre 1321, quando Dante Alighieri morì di malaria in Ravenna.
Abbiamo iniziato l’anno 700 da allora.
Fu il ‘padre’ della lingua italiana. Sette secoli dopo, l’italiano è vivo,3 grazie all’insegnamento radicato in lui.
Osservo il nome Dante con l’archeologia del linguaggio4 per rendergli onore.
Dante alleggerì il nome originario di Durante, da toscano spicciativo.
Non sapeva, certo,5 il senso della sillabazione zumera dur-an-te = ‘perdurare della connessione al Cielo della Terra’, chiaro nel zumero dur-an-ki.6
La sua Commedia7 narrò, appunto, il legame tra il Cielo e la Terra.
Da questo riferimento nell’esteso Dur-an-te posso trarre Da-an-te: ‘Immagine della connessione al Cielo’. Inoltre, osservo il nome degli Al-ighi-er-i, ‘alti-occhi-che indicano-il cammino’, allo scopo di cassare la presunta connessione casuale del nome isolato e da un etetimo zumero sconosciuto quasi a tutti.
Io ringrazio il padre della nostra lingua, che riconobbe maestro il vate Publius Vergilius Maro, divinatore e poeta etrusco, e continua ad insegnarci la lingua con una teologia digeribile (supportata di esempi pratici nella commedia umana).
Carlo Forin
1 Anticipatamente. In ciò derogo dalla mia abitudine di guardare al passato, mentre la confermo. Io so di non poter prevedere nulla. Il passato digerito mi è lieve. Cercherò di restare presente per osservare l’ovvio. Celebro lat. celebro zum. ki.el.ebur.
2 E comincio il 15 agosto 2018.
3 Ma non sta bene.
4 Viva in Tellusfolio ed in ArcheoMedia vorrebbe metter ordine nelle lingue con l’etimologia.
5 Perché non avrebbe cambiato nome.
6 dur-an-ki
Bond of Heaven and Earth; an epithet of the city of Nippur, the Sumerian religious center (or of one of its sectors).
(John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Logogram Publishing, Los Angeles, 2006: 51).
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