Immemore di esseri stata presa a padellate in faccia e a calci in culo nei referendum su divorzio e aborto dalla gente che ad ogni piè sospinto pretendono di rappresentare, la destra nostalgica della santa inquisizione, che non a caso bruciava le levatrici come streghe, e dei bei tempi durante i quali solo i bianchi avevano l’anima, attacca a testa bassa sulla RU486 con la scusa della difesa della vita.
Sia chiaro, essere contro l’aborto è del tutto legittimo, discutibile ovviamente ma non si può demonizzare una simile posizione.
Ma la credibilità di siffatta opinione non trova conferme quando si tratta di salvare altre vite in quanto, essere contro l’aborto, non può assolvere dal praticare contemporaneamente logiche xenofobe che come conseguenza hanno inevitabilmente la morte di esseri umani.
Certo la coerenza non risiede nel dna di questi difensori della famiglia tradizionale che spesso di famiglie ne hanno tre o quattro, tanto poi con la confessione tutto si sana. La confessione davanti ad un sacerdote ovviamente, davanti al PM invece è meglio avvalersi della facoltà di non rispondere.