L’Italia tutta guarda alla nuova sfida cui è chiamata la Scuola, il cui stato di salute non è stato, nel recente passato, ottimo. Quale il risultato? Difficile prevederlo.
Ai problemi irrisolti di ieri, purtroppo, si aggiungono quelli determinati dalla pandemia in corso.
Ma la scuola, ninfa vitale della società, ha il dovere di ripartire, pur tra mille difficoltà.
Così si riaprono i cancelli, finalmente !
Tra distanze, mascherine, termometri, banchi singoli, polemiche, veleni e strumentalizzazioni di ogni sorta, le aule scolastiche tornano ad animarsi e l’Italia ripartirà davvero.
Facendo appello al senso di responsabilità si dia, dunque, una frenata alle dispute e alle critiche gratuite.
Ci siamo chiesti, tra una polemica e l'altra sulla scuola, sulle singole scuole, cosa significhi ricominciare?
Quale sia la tensione lavorativa ed emotiva del personale scolastico docente e non mentre prepara le novità didattiche adeguate al momento, mentre si allestiscono le aule?
Ci siamo chiesti cosa si provi ad attaccare i cartelli delle misure anti Covid, nel posizionare i disinfettanti, nell’analizzare i piani di entrata e di uscita, nel decidere le modalità della ricreazione?
Ci siamo chiesti cosa significhi trasformare uno spazio libero e creativo in un luogo ad alta sicurezza?
La grande squadra della scuola (docenti, dirigenti e personale Ata) dopo mesi di indefesso lavoro, sta per scendere in campo per affrontare una difficilissima partita, quella che vuol continuare ad educare ed istruire i futuri cittadini dell’Italia di domani.
Forse in qualcosa si sbaglierà, ma la perfezione non esiste. Importante è andare avanti, comunque.
Forse sarà l’occasione giusta affinché i nostri giovani e anche gli insegnanti comprendano quanto in fondo siano fortunati, anche tra mille disagi e difficoltà.
La vera fortuna è poterci andare a scuola, in auto o a piedi, ma in libertà e in pace. Senza dover schivare bombe, senza il rischio di cecchini, senza piogge di missili sulla testa.
Senza la necessità di percorrere chilometri e chilometri a piedi nel ghiaccio, nella neve o nel deserto più arido. In verità non è poco !
Ecco le parole del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: «…Rivolgo un augurio a studenti, insegnanti, personale scolastico. Sarà un momento di intensa emozione come è stato per me ogni primo giorno di scuola. Un'emozione da capo di un governo che ha lavorato al rientro in classe in sicurezza ma anche da padre di un figlio che ritornerà tra i banchi».
«…Ci saranno difficoltà, disagi, soprattutto all'inizio» ha ammesso il premier, «ma saremo con tutti voi, al vostro fianco e continueremo a esserlo nei prossimi mesi. La scuola sconta carenze strutturali che si trascinano da anni aggravate dall'attuale pandemia».
Poi rivolgendosi ai ragazzi: «Voi dovrete fare la vostra parte, dovete impegnarvi a rispettare le regole di cautela che vi consentiranno di tutelare la vostra salute e la salute delle persone che amate e che vi amano».
Così, invece il Presidente dell’UNICEF Italia: «…A tutti gli studenti, agli insegnanti, ai collaboratori e ai dirigenti scolastici, ai familiari va il nostro più sincero augurio per un sereno inizio di anno scolastico. Ci auguriamo che sia garantita un’attenzione particolare a bambini e adolescenti con disabilità, minorenni fuori famiglia o appartenenti a gruppi più vulnerabili».
Buon anno scolastico a tutti, sperando che la Scuola vinca questa sfida e torni presto in SALUTE splendente !
Giuseppina Rando