Stamani in XII Commissione (Affari Sociali) il sottosegretario al ministero della Salute Antonio Gaglione ha risposto alla richiesta di informativa urgente dei deputati Donatella Poretti (Rosa nel Pugno) e Claudio Azzolini (Forza Italia) sull’ordinanza del 12 dicembre 2006 in tema di “Tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione di cani”. Il sottosegretario ha sostanzialmente difeso il provvedimento ricordandone gli aspetti innovativi (come il divieto del taglio delle orecchie, della coda e delle corde vocali e dell’uso dei collari elettrici), ma anche ribadendo come la lista di razze cosiddette pericolose è in vigore anche in altri Paesi dell’Ue e che la possibilità della loro soppressione deve essere vista solo come estrema ratio.
La deputata della Rosa nel Pugno, Donatella Poretti, ha criticato la modalità con cui si è giunti all’ordinanza dettata fin dal 2003 da emergenza giornalistica. La lista dei “cani pericolosi” redatta all’epoca si è dimostrata non solo ingiusta ma anche inefficace; criticata da veterinari e specialisti: non esistono razze aprioristicamente pericolose, ma comportamenti aggressivi derivati dalle condizioni in cui vengono tenuti i cani. L’uso congiunto di museruola e guinzaglio non è sempre necessario, ne impedisce la socializzazione e può comportare il manifestarsi di atteggiamenti aggressivi. Gli eventi di morsicature si sono infatti realizzati o in casa o in presenza di cani sciolti, in alcuni casi scappati dai loro recinti.
Il punto cruciale è che l’ordinanza parte da un approccio culturale obsoleto, ha aggiunto la deputata dei Verdi, Grazia Francescato, che penalizza il cane ma non responsabilizza il padrone. Dobbiamo ribaltare quest’ottica come fa appunto il pdl di cui è prima firmataria l’on. Luana Zanella (Verdi) redatto insieme all’Associazione Animalisti Italiani e con l’aiuto di esperti. Al centro dell’intervento del legislatore deve esserci il possesso responsabile e la prevenzione delle aggressioni che sgombra il campo da soluzioni frettolose e rispetta sia le esigenze animali che quelle umane. Bisogna quanto prima calendarizzare questo pdl e mettere fine alla sequela delle ordinanze approssimative.
Per parte sua l’on. Zanella ha ricordato i punti chiave della sua proposta e la necessità di non considerare il cane come un’arma da difesa, addestrandolo di fatto all’attacco, ma di mettere l’accento sulla regolamentazione delle attività di allevamento e addestramento.
L’on. Azzolini ha ricordato un episodio di cui è stato protagonista: la “liberazione” di 18 pit bull tenuti segregati nello zoo di Napoli per la sola colpa di avere avuto proprietari malavitosi finiti in carcere. Ha richiamato inoltre la necessità di affrontare il tema nella sua complessità mettendo anche lui l’accento sull’educazione dei proprietari, non di rado i veri pericolosi. Nonostante i cambiamenti dei ministeri della Salute, e anche del Governo, le ordinanze che si sono susseguite dal 2003 fanno immaginare che a redigerle sia sempre lo stesso funzionario che continua a proporre la lista dei cani pericolosi contro tutte le critiche degli specialisti.
Grande delusione per l’approccio culturalmente sbagliato sia nel metodo che nel merito è stata espressa dall’on. Bruno Mellano della Rosa nel Pugno. Un approccio antiscientifico e burocratico per una misura varata senza neppure sentire veterinari ed esperti, a dimostrazione di come anche questo Governo, come quelli precedenti, debba ancora fare grandi passi avanti su questi temi.
L’on. Giancarlo Laurini (Forza Italia) ha concordato con i colleghi sull’importanza del ruolo del proprietario e sulla centralità del rapporto cane padrone. L’urgenza di far passare il messaggio che prendere un cane non è uno sfizio, ma un atto di grande responsabilità.
L’alleanza trasversale che si è venuta a creare e che da tempo esiste in Parlamento su questi temi, a riprova della loro popolarità, continuerà a dare battaglia affinché le ordinanze rispondano adeguatamente ai problemi e perché venga calendarizzato il pdl Zanella.
Il dibattito che si è svolto in Commissione è auspicabile che porti il ministero a rivedere le sue posizioni, la prima occasione è offerta domani in aula in occasione dell’interpellanza urgente, sottoscritta da 46 parlamentari. Un appello al ministro: si legga lo stenografo del dibattito in commissione e non si faccia solo scrivere la risposta dagli stessi uffici che hanno redatto l’ordinanza!
Donatella Poretti