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Giuseppina Rando. Maria Montessori, “straordinaria donna italiana”
31 Agosto 2020
 

Io non sono famosa grazie alla mia abilità o alla mia intelligenza, ma per il mio coraggio e la mia indifferenza nei confronti di tutto…

Così diceva di sé Maria Tecla Artemisia Montessori, più semplicemente conosciuta come Maria. Nasce a Chiaravalle, in provincia di Ancona, il 31 agosto di 150 anni fa.

I genitori Alessandro Montessori, emiliano, e Renilde Stoppani, marchigiana, entrambi cattolici, sostengono gli ideali progressisti del Risorgimento.

Quando nel 1875 il padre diventa funzionario presso il Ministero delle Finanze, la famiglia si trasferisce a Roma, dove Maria effettuerà i suoi studi.

Dopo la maturità, ottenuta con ottimi voti, la giovane, che possiede una grande passione per la matematica, decide di iscriversi all’Università di Roma presso la facoltà di Fisica, Matematica e Scienze Naturali.

Nel 1892 viene ammessa al corso di Medicina e in seguito entrerà nella Clinica Psichiatrica di Roma. La tesi di laurea di Maria Montessori, sul tema Allucinazioni a contenuto antagonistico, è seguita da Sante De Sanctis, psichiatra e psicologo, considerato il padre della neuropsichiatria infantile in Italia.

Nel 1907 a San Lorenzo, quartiere popolare di Roma, Maria Montessori apre la prima Casa dei Bambini. Qui applica una nuova concezione di scuola dell’infanzia, descritta nel volume Il metodo della pedagogia scientifica. Il testo viene tradotto in tutto il mondo. Dal successo di questo esperimento nasce il movimento montessoriano.

Nel 1913 si reca negli Stati Uniti dove viene definita “la donna più interessante d’Europa” dal New York Tribune, tutti affascinati dal suo rivoluzionario metodo.

Il metodo montessoriano, infatti, non prevede il gioco fine a se stesso, ma attività mirate alla crescita dei bambini attraverso l’uso di materiali speciali, ideati dalla scienziata per docenti e scolari.

L’obiettivo è aiutare i bambini a fare da soli” e a divertirsi imparando da sé”.

In un periodo storico in cui le scuole erano organizzate su regole rigide, imposizioni, gerarchie, insegnamenti calati dall’alto e punizioni, il metodo montessoriano si proponeva come una vera e propria rivoluzione. Lo scopo è creare indipendenza nel bambino, rispettando il suo naturale sviluppo fisico, psicologico e sociale, stimolando un maggiore senso di responsabilità e di consapevolezza verso le relazioni.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, qualche giorno addietro, nel ricordare la sua opera, non ha tralasciato di mettere in luce l’importanza che questa straordinaria donna italiana ha avuto nella ricerca pedagogica mondiale: “Esempi come quello di Maria Montessori esortano ad affrontare efficacemente le responsabilità di questo momento difficile. La sua umanità, i suoi studi, la sua coraggiosa esperienza di educatrice, hanno impresso un segno profondo nelle scienze pedagogiche e indicato orizzonti nuovi per la scuola, a beneficio di milioni di giovani in ogni parte del mondo, che hanno potuto e saputo accrescere in piena libertà la loro personalità. Proprio negli anni più duri del Novecento Maria Montessori è riuscita a infrangere antichi pregiudizi, dimostrando la irragionevolezza di metodi di insegnamento basati sull’autoritarismo e contrastando pratiche di emarginazione ai danni di chi era sofferente o veniva considerato diverso, aprendo la strada a un percorso di crescita dei bambini basato sulla piena espressione della loro creatività, nella formazione responsabile alla socialità”.

Il suo “metodo”, ha ancora ricordato il Presidente, “ha varcato le frontiere e, nel suo nome, tantissime educatrici ed educatori, ragazze e ragazzi, hanno conferito alla scuola un valore di crescita nella conoscenza che, accanto al sapere letterario e scientifico, abbia lo sguardo rivolto allo sviluppo integrale della personalità degli alunni”. La vita di Maria Montessori, aggiunge il Capo dello Stato, “è stata anche simbolicamente una storia di libertà, di intelligenza, di creatività femminile. Sono tante le insegnanti, le educatrici, le operatrici scolastiche che continuano oggi a impegnarsi con la medesima passione”.

L’eredità didattica della neuropsichiatra infantile, ideatrice di uno dei sistemi educativi più noti al mondo, oggi è più viva che mai. Dai giocattoli montessoriani alle linee di arredo dedicate, il messaggio del divertirsi imparando da sé è diffuso in tutto il mondo.

Si calcola che nel mondo ci siano circa 65 mila istituti e scuole Montessori. Solo negli Stati Uniti, dove il metodo è molto famoso, i centri dedicati sono 4.500. Nel Regno Unito sono 800, mentre in Germania sono oltre 1.100. Nei Paesi Bassi un terzo delle scuole pubbliche ha abbracciato la pedagogia montessoriana. In Italia, le scuole montessoriane non sono più di 200. Tra gli studenti che hanno seguito il metodo montessoriano, ci sono anche nomi illustri: Jeff Bezos, fondatore di Amazon; Larry Page e Sergey Brin, Co-fondatori di Google.com; Jimmy Wales, fondatore di Wikipedia; l'ex premier Paolo Gentiloni; il giornalista Beppe Severgnini. (g.r.)


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