Voci dalla quarantena raccoglie in un collage di colori ed emozioni vissute durante il periodo critico della pandemia, un ventaglio di video artistici che mescolano parole, immagini e musica, espressione di nove poeti del gruppo Laboratorio Poetico di E’Valtellina e di EspRimi, Associazione di Malta con la quale l’amicizia e le collaborazioni sono intense da più di dieci anni. «L’intento del progetto», dichiara Paola Mara De Maestri, consigliere di E’Valtellina e responsabile del Laboratorio Poetico, che oltre alla sua partecipazione come artista si è occupata dell’editing del video, «è quello di fornire una forte testimonianza attraverso la variegata voce dei poeti e lasciare una traccia di quanto sperimentato anche come monito per il futuro, promuovendo nella collettività riflessioni e senso di responsabilità verso se stessi e gli altri».
I poeti partecipanti all’iniziativa oltre a De Maestri, che si sono occupati interamente della produzione del loro filmato sono Stefano Ciapponi, Alfred Caruana Ruggier, Patrick J. Sammut e Emmanuel Attard Cassar, mentre altri artisti si sono avvalsi di alcune collaborazioni per completare il prodotto multimediale, come Alda Volpi coaudivata nel montaggio dal figlio Luigi Martinelli e Lucia Mescia da Livia Da Riva; per Malta, Nathalie Busuttil ha prestato la voce alla sorella Amanda Busuttil e Roland Cuschieri ha interpretato nel video il testo di Charles Mifsud. Tutti i testi sono in lingua italiana, anche quelli dei poeti maltesi. A Malta infatti in tanti conoscono la nostra lingua.
L’iniziativa ha ottenuto anche il prestigioso patrocinio di Wikipoesia, considerata “La Wikipedia della poesia” con il commento di lode di del consigliere e responsabile della governance Renato Ongania: «A tratti in alcune liriche, immagini e declamazioni appare il codice linguistico della preghiera; la spontaneità dei protagonisti legittima il tono di alcune imprecazioni talvolta rivolte ad un soggetto indefinito, ‘lamento'».
La composizione del Laboratorio, in una sorta di dicotomia lombardo-maltese, trova una difficile vivacità di sentimenti nel passato recente. Si individuano il rancore, la rabbia, la sofferenza, l’esternazione del dolore e l’inadeguatezza della risposta che l’umanità ha dato alla sfida. il tutto viene intrecciato con amore, abbracci, speranza, futuro - quasi a mitigare i versi bui. Il testo si incunea nella realtà del tempo e ne ferma lo scorrere. Sono i primi mesi della pandemia, i primi morti, interpretati ora come morti che uniscono i popoli nella tragedia.
Anche Emmanuel Attard Cassar, presidente di EspRimi (Malta) commenta: «Ogni collaborazione di EspRimi con Il Laboratorio Poetico di È Valtellina è sempre un privilegio, un grande piacere e nello stesso tempo una responsabilità. Questa ultima iniziativa ci ha messo di fronte ad una realtà che ha sfidato il nostro benessere e lo stile di vita di cui eravamo abituati. Dalla Valtellina e Malta nove poeti, donne e uomini di varia età hanno parlato. Si sono espressi. Le loro parole hanno trattato le perdite di vite umane, i sacrifici, le inizative scomode a cui dovevamo e dobbiamo ancora sottoporci e infine hanno riservato parole e righe di speranza per una vittoria del sapere umano contro il virus con la creazione di un vaccino. Abbiamo visto medici, infermieri e tutto il personale sanitario lottare per salvare vite umane. Abbiamo visto imprese offrire la loro tecnologia nello spirito collettivo. Abbiamo visto impiegati perdere il lavoro. Abbiamo vissuto l’ansia e la consapevolezza della gravita portata da un virus sconosciuto. Così i poeti volevano parlare con l’intento di dare supporo alla gente che ha dovuto subire l’allontanamento e ha voluto adeguarsi a tempi difficili. Ma come in altri calamità, la gente, parte di cui ha sofferto di più, sa guardare avanti e sperare. E sono proprio questi i traguardi di un poeta, cioe esprimere la gioia ed il dolore della sua gente e nello stesso tempo offrire uno scopo per essere determinati e fiduciosi del futuro».
Il video, presente su Youtube, verrà diffuso attraverso i social e presentato durante le varie iniziative che intraprenderanno le due associazioni coinvolte. Per quanto riguarda E’Valtellina la prima occasione che si presta per la proiezione è nell’ambito della premiazione del concorso di poesia e pittura “La vita è bella” prevista ad ottobre.
«Durante la pandemia», ha commentato Lucia Mescia, «avevo sempre indosso un’amarezza che mi velava gli occhi e che mi portava a profondi silenzi. Allora mi sono permessa un nuovo passaggio, non più dubbi, paure e incertezze. Avevo voglia di sicurezza. Presi in mano la penna e incominciai a scrivere sul bianco di un quaderno tutto ciò che mi stringeva la mente e il cuore. Piano, piano incominciai a liberarmi e a sentirmi sempre più leggera, serena e tranquilla».
«In quei momenti mi sono trovata spesso assorta nel pensiero del mare...» è la riflessione di Alda Volpi; «al suo abbraccio… e a se mai l’avrei rivisto… Cosicché mi lasciavo cullare dai ricordi sempre vivi ...come se io fossi li, nell'attesa di rivederlo».
«La poesia ‘Niente riposo per noi vivi’» la considerazione, infine, di Patrick Sammut (Malta), «l’ho scritta di getto durante il periodo Covid-19 marzo-giugno 2020, un periodo trascorso come tanti chiuso a casa insieme a famiglia e libri. L’ispirazione mi è arrivata soprattutto da due fattori: le immagini che trasmettevano alle tg italiane, che noi di una certa età seguiamo regolarmente, immagini drammatiche che facevano vedere centinaia di bare con le vittime del Covid-19 dentro, stipate in corridoi una sull’altra ad aspettare il turno per essere cremate; e la lettura di due libri che trattano dell’Olocausto, il primo Il maestro di Auschwitz di Otto B. Kraus, e il secondo A Delayed Life: The True Story of the Librarian of Auschwitz, di sua moglie Dita Kraus, ambedue sopravissuti dai campi di concentramento».
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