L’ambiente sanitario in cui viviamo nel 2020 è dominato dal covid 19,1 con i giovani corti di memoria.2 L’ambiente geologico è quello dello scioglimento dei ghiacci denunciato da Legambiente.3
L’archeologia del linguaggio porta me, dopo aver invocato nella pandemia san Rocco, protettore dalla peste, davanti al cui tempietto venni protetto dal matrimonio (chiedo scusa agli sposati, da monaco laico per la loro via eroica, grato a Dio della via riservata a me), santo curatissimo in Basilicata, vice-titolare della parrocchia del Duomo di Ceneda: che continui a tutelarci dal covid; l’archeologia del linguaggio porta me, dicevo, ad occuparmi della parola ambiente.
Queste due dimensioni – sanitaria e geologica – cominciano a profilare la vastità semantica della parola. Inevitabilmente, privilegio la seconda: La pianura padana, tra 30 e 24mila anni fa, già esisteva. Il Po l’attraversava per intera e però non andava a buttarsi nell'Adriatico – che si apriva solo a 400 chilometri da quella che diventerà la laguna di Venezia – ma proseguiva imperterrito verso sud-est. Ma da dove le Alpi cominciavano a innalzarsi, da lì partiva un’enorme distesa di ghiacci che proseguiva a ovest e a nord fino alle aree in cui oggi sorgono Lione, Berna, Zurigo, Monaco, Salisburg... Nelle Prealpi, il ghiacciaio copriva la val Belluna e finiva nel vittoriese lasciandovi l’anfiteatro morenico.
L’aspetto linguistico segnala che l’ambiente è ciò che sta intorno. È così fin dal zumero, che ora vedremo.
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Ambiente, etimo ed etetimo
1) Àmbient / ‘ambient, ingl. [vc. ingl. dalla loc. ambient music, propr. ’ musica ambientale’].
2) Ambiente [vc. dotta, lat. ambientem part. pres. di ambire ‘stare intorno’].
3) Ambi [partic. lat. di origine indeuropea, che in parole vale ‘di due’, ma propr. ‘intorno’].
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Lodo, anzitutto, l’interesse musicale che ha mosso gli estensori di questi tre sintagmi a derivare dall’inglese ambient music il primo lemma (togliendosi dall’a. scolastico4).
Poi lodo lo ‘stare intorno’, precisamente in lat. ambientem.
Infine, osservo l’appropriatissimo ‘stare intorno’ di ambi ad un pelo dall’esattezza.
Di due evoca l’archetipo DA DUE UNO che permea il pensiero zumero, diverso dal DA UNO DUE che permea il nostro.5
Il zumero bi-am ‘-che venga- (am) il tocco (bi)’ inserito in un circolo è la radice ultima (sconosciuta da tutti i moderni, che seguendo la scuola dei sumerologhi, non vedono nulla perché ‘il sumero è una lingua morta senza seguito’: che ambiente!).
be4, bi6 [BA]; be6, bi3 [PI]; be3, bi
to tear, cut; to tear off (with -ta-); to diminish, lessen.6
am3 [A. AN]
writing of coniugation prefix /a-/ with ventive element /-m/ in NS and OB texts – compared with im-ma.7
La lingua zumera,
eme – gir15/gi7
Sumerian language (‘tongue’ + ‘native’ -no: ‘cuneo che scrive’-).8
è una lingua circolare che descrive ‘ciò che sta intorno’, auspica ‘che venga’ (am), constata la lacerazione (bi) [e le lacrime (biz) col prete esorcista che le fa superare (isib) con la montagna sacra (isi) – si constati il giro isib > bis], invoca il Signore -della città e dio- (en) per risolvere ogni problema, e [cerca di] pratica[re] la connessione.
Dunque: il zumero am.bi.en.te/me lat. ambientem, italiano am.bi.en.te significa oggi: ‘che venga (am) il tocco (bi) del Signore (En) con la sua parola creatrice (me)’ (là dove noi distruggiamo).
Carlo Forin
1 Cfr. Corriere.it, 15 agosto 2020.
2 Cfr. Corriere.it, 15 agosto 2020 (video servizio TG1).
3 Rep:, 15 agosto 2020.
4 In stato di stop nel latino-indoeuropeo.
5 Lo scrivo grato ad Alfonso Archi e ad Elemire Zolla che mi condussero ad individuarlo.
6 John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Logogram Publishing, Los Angeles, 2006: 32.
7 Ivi: 18.
8 Ivi: 60.