Pesaro, 17 luglio 2020 – “Resistendo, respirando” è una poesia potente e commovente, che Roberto Malini ha scritto il giorno successivo alla morte di George Floyd, avvenuta il 25 maggio scorso nella città di Minneapolis, in Minnesota. Oltre che poeta, l’autore è da tanti anni un difensore dei diritti umani, che in numerose occasioni si è trovato a fronteggiare – con le armi della nonviolenza, della civiltà, dell’umanità e anche della poesia – abusi da parte delle forze dell’ordine nei confronti di profughi, rom, senzatetto. Per questo suo impegno, come registrano ben due rapporti dello Special Rapporteur delle Nazioni Unite sui Difensori dei Diritti Umani, Roberto ha subìto alcuni gravi episodi di persecuzione giudiziaria, superati trionfalmente grazie alla forza della sua testimonianza civile anche di fronte ai giudici.
A mio avviso, non si può scrivere una poesia così toccante e vera se non si conoscono nei particolari la sofferenza di chi cade nelle mani di agenti violenti e la brutalità di questi. Glenys Robinson, traduttrice e attivista umanitaria con cui il poeta lavora in perfetta sinergia da tanto tempo, ha tradotto la poesia a stretto contatto con lui, esprimendo anche in inglese il ritmo ansiogeno e ribelle del testo originale.
Il giorno del compleanno del poeta, il 27 maggio, Resistendo, respirando (Resisting, Breathin) ha fatto il giro del mondo, raggiungendo istituzioni, enti politici e realtà culturali. La poesia ha toccato il cuore di tutti, intensificando quel sentimento di sdegno che è necessario affinché il dolore e la volontà di cambiare la società diventino più forti dell’indifferenza e della rassegnazione.
«Questo è il mio modo di inginocchiarmi», ha risposto Malini a un rappresentante delle Nazioni Unite, «di affermare la necessità di dire basta al razzismo, se vogliamo uscire da un’epoca che è ancora buia, per i diritti umani». Il poeta laureato statunitense Doug Wilhide ha definito l’opera come “Una potente poesia” e l’ha pubblicata nell’importante rubrica letteraria del Southwest Journal di Minneapolis – nell’edizione cartacea e in quella online – interamente dedicata alla tragedia di George Floyd e agli effetti della pandemia di coronavirus. Altre importanti riviste di poesia statunitense pubblicheranno Resistendo, respirando - In memoria di George Floyd (14 ottobre 1973 – 25 maggio 2020). Fra di esse, Ploughshares, una delle più autorevoli riviste letterarie in campo internazionale, nata nel 1971 da un’idea degli autori ed editori DeWitt Henry e Peter O’Malley. La prima sede della rivista era un pub irlandese a Cambridge, nel Massachussets. Alcuni degli editor di Ploughshares hanno successivamente ricevuto i più importanti riconoscimenti internazionali, fra cui un Nobel per la Letteratura e alcuni Pulitzer. È fondamentale, nelle società di oggi, dove tutto viene consumato in poche ore, in pochi giorni, che la poesia e l’arte si esprimano, quando il mondo ha bisogno di loro, per amplificare l’eco della voce delle vittime, che anche nei casi mediatici si spegne troppo presto.
Steed Gamero
“Resistendo, respirando”:
» nel Southwest Journal di Minneapolis
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