Firenze – L'accordo raggiunto in Europa è un traguardo storico. Grazie alla lettera inviata il 25 marzo dal premier italiano Giuseppe Conte, il premier francese Emmanuel Macron, il premier spagnolo Pedro Sanchez e altri sei capi di Stato e di Governo al Consiglio europeo, si è raggiunto un risultato impensabile prima e durante la trattativa di questi giorni: un indebitamento comune di 750 miliardi. Mentre in Italia si consumava il triste confronto se utilizzare o meno i fondi del Mes.
Si conferma che l’Europa è la più importante soluzione a tanti problemi che, a livello nazionale, non è possibile affrontare o si affrontano in modo discutibile per il benessere e i diritti dei cittadini. Gli Stati Uniti d’Europa sono possibili, utili ed indispensabili.
L’accordo è importante perché supera l’assetto intergovernativo e l’Unione si muove come un solo corpo politico ed economico. Con il forte accento sul fatto che i fondi non sono erogati in modo assistenziale ma per progetti politici di attuazione del progetto comune.
Rimane il problema che il rispetto di alcune prerogative del rispetto dello Stato di Diritto è stato sottovalutato: il meccanismo per impedire a un Paese che non rispetta i principi dello Stato di diritto con leggi liberticide di accedere ai fondi del Next Generation Eu non è stato creato.
Motivo per cui occorre non abbassare la guardia e non credere che quanto deciso questa notte sia il massimo possibile.
Guardia che un’associazione come Aduc tiene sempre alta, anche e soprattutto nei momenti più critici, come quello che vede il nostro Paese essere soggetto ad una procedura d’infrazione presso la Corte di Giustizia di Lussemburgo, da parte della Commissione europea, per non aver rispettato i diritti dei viaggiatori nell’ambito dei rimborsi dei viaggi annullati a seguito della pandemia.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
» QUI si possono leggere i particolari dell’accordo di questa notte presso il Consiglio europeo