Il mio intento è dipingere ed erigere
con le parole mondi così credibili
da essere abitabili.
Solo così chi mi ascolta può immedesimarsi
nelle storie di vita, capire i
sentimenti degli altri e
soprattutto i propri.
Murubutu
Murubutu
RAPconti illustrati
Disegni di Ernesto Anderle
Becco Giallo, 2020, pp. 164, € 18,00
Godere dei gioielli quelli preziosi quelli indefinibili quelli che non tocchi perché non esistono come materiali toccabili, quelli che ti porti dentro che li senti tu e pure gli altri ne possono sentire la presenza è il pescato che si dovrebbe augurare, ed impegnare ad avere, ogni essere umano... Alberto Casiraghy, poeta ed editore del prezioso Pulcinoelefante, dice sempre che per ogni storia triste che mi racconti ne voglio due belle, e Murubutu in arte, all'anagrafe Alessio Mariani, è alla ricerca di queste storie per farci sentire meno soli, per non abbondare di leggerezze, per non abbandonare le anime dei nostri simili, delle persone che hanno un loro vivere seppur difficile aggrappato ad un solo raggio di sole e che nonostante il vento che le scompiglia gli azzardati equilibri tentano di farne una vita preziosa, da non buttare via... «L'intento delle mie narrazioni è sviluppare una trama particolareggiata nel contempo, costruire degli affreschi, con una contestualizzazione storica, che parlino di tante cose tutte insieme. Come tante piccole bocche che parlano allo stesso momento, tu puoi decidere di ascoltare uno o l'altra e interpretarle autonomamente».
Così dalle canzoni Murubutu, il professore che insegna ad alunni entusiasti di sentire -ed imparare- l’essere vivo della parola, ha creato con l’illustratore Ernesto Anderle un libro MURUBUTU, RAPconti illustrati (Ed. Becco Giallo), che traccia tra disegni e parole alcune sue canzoni, pregustandoci il nocciolo di queste per chi ancora non lo conoscesse o per chi le sapesse già cantare di fermarne una istantanea visiva.
Autore di storyteller: Il giovane Mariani e altri racconti, La bellissima Giulietta e il suo povero padre grafomane, 'Gli ammutinati del Bouncin' ovvero mirabolanti avventure di uomini e mari, L'uomo che viaggiava nel vento e altri racconti di brezze e correnti, Tenebra è la notte ed altri racconti di buio e crepuscoli, Murubutu comunica nei suoi video e nei concerti, ed ora in questo libro scrigno uno stare al mondo con poesia, rintracciata in un prima o un poi presente nella vita di ognuno, a cui far leva per le interperie innegabili immancabili possibili naturali dell’esistere. Come dichiara lo psicanalista David Meghnagi: «Dando un senso all’esistenza, il dolore diventa sopportabile. Il processo di ritualizzazione è un ponte fra il presente, il passato e l’avvenire, grazie al quale il presente non è piu il vuoto perché il passato trova uno spazio e apre la porta al futuro».
Il pittore Ernesto Anderle ha disegnato le murubutate storie, il connubio meriterebbe d’essere in un museo, dove si potrebbe ricercare lo specchio di sé, oppure farne pezzi di collezionismo e da un antiquario si potrebbe ricercare una parte del sé da riportare a casa, pezzi d’autori questi, immagine e parola in cui rifugiarsi in cui ricercarsi in cui ritrovarsi. Una caccia al tesoro. «Io sono un paesaggista del rap, dipingo degli scenari in cui ambiento delle trame. I temi dei miei album - notte, vento e mare - in realtà fanno soprattutto da sfondo al vero unico dominatore dei miei testi: la sofferenza umana».
Le pagine sono un sangue concentrato, un midollo totipotente che amalgama, tratte e ritratte dalle canzoni di Murubutu, ed illustrate appaiono storie forse nuove: Sai quando ero bambino pensavo ci fosse un sole nuovo ogni giorno, da La collina dei pioppi; delicati disegni color senape a sostanziare le parole: il nido d'amore nella quercia, la mano col rosario e il moccolo di cera della candela, quello del candelabro in cui sfuma una fiamma mentre l'altra fiammella è ancora viva, a descrizione del coniuge morto Sai, da adesso alla fine, su qualunque confine io sarò con te.
In Anna e Marzio, Anna guardava i suoi fiori come si guardano i figli e Se le case hanno gli occhi nelle finestre, beh, le tue bella mia piangono tutti i giorni, si accompagna il disegno straziante del fiore a lampadario che perde petali mentre muore, con lei sulla panchina accanto ad un immaginato uomo.
Mara e il maestrale, in colore antichizzato è dipinta la nostalgia del mondo delle mondine immerse nell’acqua con le note a cantare La sera scendeva sui fossi e le messi con i voli degli aironi riflessi negli occhi, il disegno di Anderle con un’iride all’airone, o in quello del vento, mostruosamente bello.
La notte di San Lorenzo Per noi bambini quel paese/ era un mondo intero/ e non un grappolo di case/ appese sul Tirreno/ e non un tratto di strada/ in lotta col terreno/ dall’altro lato il litorale/ tutto il nostro impero/ all’armonia di quel mondo/ bastava un secondo/ un equilibrio lieve/ a cui servivi tu/ per sentirci su un dondolo/ su tutto il mondo/ ci dicevamo piano non cresciamo più. Appoggiato alla tragedia un gentile disegno quello dello mani che tengono il sandaletto dell’infanzia: Cosa saremmo diventati/ dopo i giochi ed i diplomi?/ Forse sposi/ e chissa ancora poi... Io sto ancora qui scalzo/ felice come in quei giorni/ tra i monti/ e ho sempre quella stessa età, si racconta Murubutu, e tutti quelli che hanno perso amici giovani.
Splendida la locandina retrò da film d’amore nel disegno La vita dopo la notte. Le notti bianche disegnate fiabescamente, e la doppia luna di cui me ne farò un quadro, su quei bicchieri branditi/ da mani gialle e gremiti/ dalla tristezza che non li ha guariti.
L’uomo senza sonno, piaciuto tanto all’amica Claudia C'è solo un modo per sfuggire a queste notti/ sta sepolto nell’inconscio della scatola cranica/ e scende tra i ricordi morti/ a chiudere gli occhi / palombaro di piombo negli abissi dell’anima, ritratto un angosciante uomo con la maschera da palombaro immerso o annegato nel suo inconscio.
E poi la mia preferita GRECALE, la ballerina in piedi: Riuscirai e ce la fai...