Capriccio di menti dogmatiche, è la statua:
capriccio erigerla, capriccio abbatterla.
Come un voler arrestare il flusso ininterrotto
della coscienza storica, che si muove
nel progresso delle idee, dei costumi,
dei sentimenti. Ma che origina
da amare lezioni.
Certe opere di scultura lasciamole
ai veri artisti, ai Michelangelo:
a chi esalta l’uomo, non un simbolo;
ai cantori della pietà, non di miti fasulli.
E dai travagli della Storia, di ogni storia
acquisiamo buone ragioni
per una compiuta solidarietà
tra menti libere e aperte.
Michele Tarabini