Gli avi: il re Alboino e la regina Teodolinda.
La discendenza: il piccolo longobardo.
Materiale: genitori in acciaio, figlio in plexiglass.
Il tempo: l’alba.
Spiegazione della installazione Il piccolo longobardo: una scultura dell’Ometto Oliviano, portato presso la Rotonda dei Longobardi di Pavia, sede del complesso statuario dei due grandi re longobardi, il Re Alboino (560-572) e la regina Teodolinda (589-616), ad opera dell’artista Carlo Mo.
Estemporanea di oggi, giorno della nascita della Repubblica.
La scultura moderna è in plastica, è stato scelto un materiale in plexiglass contestualizzato al momento storico che stiamo vivendo, nella sua piccolezza e miseria di materiale il piccolo longobardo, ancora bambino, è rapportato a quello dei due grandi condottieri, in acciaio, rappresentanti le figure genitoriali.
Il suo è un materiale leggero trasparente fragile deteriorabile, come si è dimostrato l’uomo, l’italiano, il lombardo che si credeva grande ed invincibile, e che ha conosciuto la sua debolezza nell’affrontare i limiti umani, forse ridimensionandosi.
Il piccolo longobardo, con i suoi predecessori, si può ammirare ancora passando dalla Rotonda, è sì una estemporanea, ma ha voluto rimanere in sede, sdraiandosi sul letto comodo della rotonda con le incisioni, per assorbire le energie necessarie per il futuro.