Distanziarci, ‘porci ad una certa distanza’, è ciò che abbiamo imparato a fare tutti in questa epoca da coronavirus.
Sappiamo di dover praticare un distanziamento fisico da un’altra persona, di almeno un metro e mezzo, per limitare il contagio col prossimo, in attesa del vaccino che arriverà fra un anno.
Il ‘distanziamento sociale’ è un irritante errore, che anche stamani la tv ci ha propinato. Da sociologo posso assicurarvi che ‘distanziamento sociale’ vuol dir quasi sempre altro che ‘distanziamento fisico’. Sono socialmente distanti le élite dalle masse, tanto che persone elitarie si distinguono in mezzo alla gente del popolo sia nei vestimenti sia negli atteggiamenti sia nell’eloquio, benché prossimi a tutti. Sono diversi tanto volutamente quanto velatamente quanto oscuramente.
Gli ignoranti confondono perché ignorano ciò che dicono. In confusione è lecito tutto e la lite diventa il modo quasi obbligato per distinguere.
Vi prego, non ripetete ‘distanziamento sociale’ perché è un non senso! Lasciatelo a quei mass media che hanno unificato e parificato l’ignoranza.
Il mio professore di sociologia della comunicazione Giorgio Braga insegnò alla Rai elitaria degli anni sessanta ad essere più popolare. L’allieva imparò. Nel tempo diventò una maestra di ignoranza, popolarissima… una insegnante nella suburra.
Carlo Forin